Sembrerebbe ormai che il processo di frattura che vede contrapposte le due forze che governano il nostro Paese sia irreversibile. Le differenze di vedute, non secondarie, che stanno emergendo appaiono totalmente opposte, anche se ambedue tendono a minimizzare la portata dei profondi colpi inferti, asserendo che alla fine, passato l’attuale momento elettorale, prevarrà il Governo del fare. Sarà veramente così ? Intanto un primo elemento da valutare è rivolto su un piano prettamente ideologico. Fino ad oggi Di Maio ha asserito con forza : Basta con l’estremismo di destra di Salvini ! Quindi la destra esiste ? Ed allora, per logica contrapposizione, anche la sinistra ? Si ripropongono le vecchie categorie, anche se alla luce dei nostri tempi. Ma oggi chi li rappresenta ? C’è chi dice chiaramente di rappresentarle e chi asserisce di non rappresentarle, pur avvalendosi di contenuti tradizionalmente di sinistra, come sta succedendo al M5S. Questione non di poco conto. Ora Di Maio dice che non bisogna sforare il Deficit e portarlo al 3 %, come vuole fare Salvini, intendendo rispettare i vincoli europei. Prima non la pensava così ! Fino a quando ? Probabilmente fino a quando ritornerà il Governo del fare, privo di ideologie. Conte dice che evitare l’aumento dell’IVA non sarà cosa facile. Quindi non più la certezza assoluta di poco tempo fa. Però bisognerà tagliare la spesa pubblica. Quale ? Lo sapremo al più presto. E fare una lotta serrata alla evasione fiscale. Ma da quando ? L’abbiamo scoperto ora ? Tutto ciò centra poco con le ideologie. E’ cosa troppo seria per essere esaurita con slogan di parte. Comunque vada a finire, appare sempre più chiaro che ambedue i contendenti attendono di avvalersi di una forte motivazione per attribuire all’altro le responsabilità della rottura finale. E poi ?
Vi un nuovo tentativo di posizionamento da parte del M5S, che in ogni caso si avvale, come dato di partenza, del vecchio e sempre valido cavallo di battaglia della lotta ad oltranza alla corruzione. Iniziato con il caso Siri ed alimentato dalla feconda casistica di questi gironi che riportano esempi mai sopiti di corruttela. E’ vero ! la questione morale è sempre viva e non ha mai trovato nel sistema dei partiti una adeguata e seria risposta. Tant’è che si scopre ogni volta un pozzo senza fondo. Ma può essere lasciata solo alla pertinenza di un partito, che se ne fa l’unico portabandiera ? Almeno ufficialmente e mediaticamente, tanto da consentirgli di recuperare il consenso perduto negli ultimi tempi? Fino a quando ? Fino a quando nessuno dei due partiti sarà disposto a cedere sui rispettivi principi che appaiono chiaramente contrapposti e non mediabili. Staremo a vedere ! Ma a questo punto emergono interrogativi altrettanto gravi e ineludibili che riguardano i tempi e la ricerca della verità da parte della giustizia nei processi. Ormai da tempo viene cavalcata la campagna denigratoria a discapito di chi a torto o a ragione è stato inquisito. Se risulta colpevole c’è chi gongolerà reclamando di aver visto giusto e chi se ne farà una ragione. Ma se risulta innocente, chi lo ripagherà del torto subìto ? e soprattutto chi si è sbagliato avrà la sufficiente capacità di riconoscerlo e di fare ammenda pubblicamente ? Tale rettifica non succede mai ! Poiché politicamente non paga. Ma è quello che è successo in tempi recenti a molti personaggi politici sottoposti alla gogna mediatica, Ad. Es. all’ex Sindaco di Roma Ignazio Marino, ai 2 genitori di Matteo Renzi e di Maria E. Boschi, prima ancora ad Ottaviano Del Turco, già Segretario Naz. Della CGIL, nonchè Ministro della Repubblica e Governatore della Reg.ne Abruzzo, riconosciuti tutti innocenti. E che dire di Lorenzo Diana, Segretario della Commissione antimafia, assolto dalle accuse infamanti rivoltegli da pentiti di aver favorito il Clan dei Casalesi ? Infine, per citare un evento recente, l’ONG Open Arms di Catania assolta dall’aver favorito gli scafisti a seguito del soccorso effettuato in mare. Sottoposti tutti nel tritacarne della gogna mediatica, non per amore della verità, ma per assecondare precisi interessi politici. Ora la corruzione appare molto più ampia di quanto possiamo immaginare e va combattuta senza quartiere. Ma non bisogna consentire a nessuno di avvalersene per fare la propria fortuna politica. Non è assolutamente semplice ! Per tale motivo occorre che la società civile sana si munisca di sufficienti anticorpi in grado di saper individuare le strumentalizzazioni sempre presenti e restituisca giustizia ed onore a chi è stato vittima di un discredito infamante. Pino Currò