Le onde del nostro mare si tingono di color arcobaleno in occasione del Messina Pride.
Onde sonore, l’iniziativa del Gruppo Caronte & Tourist che ha portato la musica tra i mari a bordo della nuova ammiraglia Elio, diventata ormai un evento culturale di primo livello per la nostra città, ha deciso ancora una volta di sostenerla ed incentivarla. E quale migliore occasione del Messina Pride, una vera e propria rivoluzione. In suo onore e in suo sostegno, infatti, Onde Sonore avrà un’edizione speciale.
Ed è stata presentata, all’Auditorium del Gruppo Franza, proprio il 17 Maggio, Giornata Mondiale contro l’omofobia, la bifobia e transfobia, grazie a Rosario Duca, Vincenzo Franza, Max Garrubba, Tiziano Minuti, Piera Calderone e le sue protagoniste.
Si tratta di Doretta, Lady Aisy, Cherilyn e Nerisha che, insieme a Diamanda e Lady Godiva, sono Le Portinaie, gruppo di drag queen reggine, grazie alle quali il 2 giugno, dalle 18,00 alle 21,00 sulla nave Elio, andrà in scena lo spettacolo “Le portinaie, drag queen show”. Insieme al dj Andrea, in arte Andrew Lab, conoscitore dei più svariati generi musicali, dagli anni 20 fino ad oggi, daranno vita ad un varietà dalle mille sfaccettature, musica, cabaret, scenette e intrattenimento diretto del pubblico. Ma lo scopo va ben oltre la semplice condivisione di un momento di festa e divertimento, è la lotta contro la discriminazione di ogni minoranza e la pericolosa indifferenza delle persone per bene, per cui intervenire e manifestare diviene necessario.
Il Gruppo Caronte & Tourist, con le sue manifestazioni, è diventato primo e principale alleato e promotore di solidarietà, raddoppiando sempre i ricavati ottenuti da Onde Sonore e donandoli ad associazioni benefiche; e oggi arriva a fare ancora di più, sostenendo il Messina Pride dell’8 Giugno.
Così dichiara Tiziano Minuti: “Abbiamo accettato, entusiasti, di essere partner dell’Arcigay, vogliamo batterci per la difesa di tutti i diritti e dei diritti di tutti, il diritto di essere se stessi, sempre, senza preoccupazioni o finzioni. È un dovere sostenere un’attività di questo genere, soprattutto in un territorio, come il nostro, troppo spesso rappresentato in maniera più retrograda di quanto non sia. Non vogliamo che il pride venga visto con caratteristiche macchiettistiche, una manifestazione incontrollata ed esagerata e possiamo dimostrarlo con questo spettacolo del quale siamo molto orgogliosi”.
Saranno presenti, anche, i volontari della Croce Rossa per accostare alla difesa e all’attività di divulgazione, quella di prevenzione. Sarà possibile ricevere qualsiasi informazione e svolgere test medici. E insieme a loro, partner dell’evento è Posto Occupato, da sempre presente accanto al Gruppo Caronte & Tourist.
Purtroppo le aggressioni continuano a esserci ed aumentare, da Napoli in su se ne contano 187, come non si registrava da tempo. Messina sembra immune da tutto ciò, ma non è possibile sapere se questi eventi effettivamente non accadano o se, semplicemente, non vengano denunciati. Si vuole pensare che la nostra sia una comunità aperta e che possa esserlo sempre di più, da qui e dalla necessità di continuare a lottare per tutti quei diritti non riconosciuti, nasce il pride.
“Abbiamo voluto chiamarlo pride e non gay pride perché è un pride intersezionale, non esistono diritti di una persona o dell’altra, i diritti sono per tutti, altrimenti diventano privilegi, e i diritti civili e sociali non vanno divisi e non vanno difesi in solitaria dalle associazioni, dobbiamo farlo tutti. Il 28 giugno ‘69, dopo le tante angherie subite, l’attivista transgender Sylvia Rivera reagì, lanciando una scarpa, probabilmente, o una bottiglia ai poliziotti che la maltrattavano e da lì parti la rivoluzione per la difesa della comunità LGBT. E nel mondo trans sta avvenendo, proprio adesso, una cosa aberrante, vengono a mancare le medicine necessarie da assumere, giocando con la vita delle persone, costrette a cercarle nel mercato nero. Le drag queen, con quel costume, la loro festa e le loro allegorie vogliono affermare che siamo tutti uguali e abbiamo gli stessi diritti, spesso ancora da conquistare. I diritti del bimbo vittima di bullismo come quelli dell’omosessuale sono tutti da portare in piazza” racconta Rosario Duca, presidente Arcigay Messina.
Il pride non è una festa, lo sarà nel momento in cui non ci sarà più bisogno di combattere per i propri diritti e per quelli degli altri, quando non ne verrà negato neanche uno, quando un evento come questo smetterà di essere straordinario.
“Sarà un evento straordinario per la sua qualità ma deve divenire, in realtà, ordinario. Messina è una città di mare, una società di navigazione, una cultura aperta il cui scopo è collegare, unire, perfettamente in tema con i nostri obiettivi. E sono molto felice di poter collaborare, senza dubbi e incertezze” dichiara Vincenzo Franza, amministratore delegato del Gruppo Caronte & Tourist.
Con questo spettacolo, Onde Sonore riesce a sorprendere e superarsi ancora una volta e lo fa utilizzando il gioco e l’allegria per la diffusione di un messaggio più importante. Così spiega Max Garrubba, direttore artistico: “grazie alla parte ludica di uno show si possono mandare messaggi veri e belli, questo accade, però, quando si fa un tipo di spettacolo non legato solo al commercio e al divertimento. Le nostre drag queen sono grandissime professioniste, hanno terminato ieri alle 5 di mattina di lavorare, alcune si sono addormentate vestite e alle 9 e 20 erano tutte già pronte a traghettare. Ciascuna di loro interpreta un personaggio preciso, non si parla di trasformismo, è un vero varietà, privo di qualsiasi numero volgare, senza neanche una parolaccia, solo tanto talento. È stato, infatti, paragonato alla Commedia dell’Arte o al Teatro di Shakespeare, tempi in cui veniva richiesto agli uomini di impersonare i ruoli femminili”.
Uno spettacolo che con un sorriso e una battuta può arrivare a tutti, anche ai cuori più aridi. Questo spiega Doretta, capogruppo e referente per il Sud Italia dell’Associazione Italiana Drag Queen, Affini e Sostenitori: “essere una drag queen è una forte responsabilità e un forte peso, siamo le più esposte, viste come esibizioniste all’interno di questa carnevalata costituita dal gay pride. Non è così, prima degli spettacoli c’è la responsabilità per la comunità, altrimenti è tutto inutile, oltre questo scafandro siamo persone normali e meritiamo le stesse possibilità di chiunque altro. Dobbiamo lottare per far riconoscere i nostri diritti perché c’è gente che combatte ancora per negarli. Non si diventa omosessuali, si nasce omosessuali e se non trovi nessuno ad appoggiarti, rimani solo ed è facile perdersi in strade difficili. Per questo è necessario sentirsi liberi di dirlo, di essere chi si vuole essere”.
Il 2 giugno, allora, basterà salire sulla nave Elio ed essere testimoni della forza di chi vuole esserci, vuole amare, vuole esprimersi, nel rispetto degli altri e delle leggi, ma in libertà, perché niente e nessuno può cancellare l’inalienabilità di tali diritti. Tanto sta facendo la nostra città ma tanto ancora va fatto e rivendicato, affinché il nostro stretto possa essere davvero un porto di speranza.