Analizzando gli annali meteorologici della stazione sinottica di Messina, l’avamposto meteorologico in riva allo Stretto gestito dall’Aeronautica Militare (anche se oggi si trova in un sito non proprio molto ideo, a causa dell’eccessiva urbanizzazione), si scopre che nel capoluogo peloritano le temperature minime, durante le ore notturne, non sono mai scese sotto la fatidica soglia dei +0°C, se non in un paio di occasioni, archiviate proprio all’inizio del Novecento. In questo primo ventennio degli anni 2000 gli zero gradi si sono registrati solo durante l’alba del 31 Dicembre 2014, durante l’ultima rilevante nevicata che ha imbiancato in maniera uniforme la costa messinese (il 6 gennaio 2017 toccò solo alla ionica), quando si registrò una minima di +0,8°C.
Ufficialmente, secondo i dati trascritti (parliamo di dati validati) nei vecchi archivi del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, il record di freddo assoluto per Messina risalirebbe niente meno che alla data del 5 marzo 1949, quando nella città dello Stretto la colonnina di mercurio scivolo sotto la soglia dei -0.2°C. Il valore negativo, che per una città circondata dal mare, come Messina, è notevolissimo. Quella del 5 marzo 1949 fu la minima assoluta più bassa mai archiviata nel corso dell’ultimo secolo. Probabilmente il valore negativo è stato registrato durante un forte rovescio nevoso che ha raffreddato ulteriormente l’ambiente, permettendo alla colonnina di mercurio di scendere, seppur per pochissimi decimali, sotto la soglia dei 0°C.
Da allora mai più Messina fu in grado di registrare una temperatura minima negativa, inferiore ai -0.2°C. Si tratterà pure dell’ultima gelata a livello del mare in riva allo Stretto lungo la costa messinese. Sempre nel Marzo del 1949 considerevoli le minime, entrambi di +0,2°C, segnate rispettivamente il 4 e il 6 dello stesso mese. Eppure se vogliamo essere pignoli, quello del 5 Marzo 1949 non sarebbe il vero record assoluto di freddo per Messina. Andando parecchio indietro nel tempo, nel lontanissimo Febbraio 1895 straordinarie bufere di neve sconvolsero tutto il territorio siciliano, comprese le coste più meridionali e la parte sud-orientale dell’isola, sovente sempre più miti, con accumuli di neve anche sui 40-50 cm lungo le coste (probabilmente per accumuli eolici).
Allora anche Messina e Reggio, cosi come Catania, Siracusa, Agrigento, Trapani e Palermo, furono sepolte da almeno 30-40 cm di neve fresca in 48 ore di fila di nevicate. Durante la fase clou della bufera di neve a Messina fu registrata una minima assoluta di ben -2,4°C (-2,3°C a Reggio Calabria), valore davvero straordinario ma che non potrà mai essere riconosciuto come un dato ufficiale per la storia climatologica cittadina visto che a quel tempo non era possibile verificare l’affidabilità degli strumenti in dotazione al vecchio osservatorio cittadino (idrografo).
Le forti nevicate del Febbraio 1895 crearono tantissimi disagi in tutta la Sicilia, con molti centri e città isolate per giorni, e molte vittime a causa delle bassissime temperature e delle intense gelate che non risparmiarono neanche le località costiere. Passando al Novecento non meno rilevanti sono le grandi nevicate che nel Gennaio del 1905 investirono nuovamente tutta la Sicilia. In quei giorni la neve copri anche Messina, mentre in riva allo stretto si misuravano minime fino a -0.5°C a livello del mare.
Pur in presenza di una strumentazione non del tutto affidabile, visto l’epoca (i termometri più affidabili erano quelli utilizzati dagli inglesi nei territori coloniali in Asia), i valori abbondantemente inferiori ai +0°C ci suggeriscono che non meno di 100 anni fa gli inverni erano veramente molto più rigidi anche per il mite clima dello Stretto. Oggi, in presenza di un riscaldamento globale che continua ad influenzare le complesse vicende climatiche in ogni angolo della Terra, eventi di questa portata difficilmente si potranno rivedere, se non dopo tempi di ritorno ancora più lunghi di quelli passati.