MESSINA – Si chiama “Le vie dei boschi” ed è un progetto che di pari passo a “La Messina che vorrei” permetterà all’amministrazione comunale di valorizzare colline e montagne su tutto il territorio cittadino, in modo tale da renderle appetibili non soltanto ai messinesi ma anche ai tanti turisti che tra trekking, mountain bike e bird watching si spostano in ogni parte del mondo alla scoperta di posti sempre nuovi. A esporre il progetto durante la quinta commissione consiliare presieduta da Raimondo Mortelliti è stato l’esperto del sindaco allo sport, Francesco Giorgio. Ci vorranno 8 milioni e mezzo finanziati dai Pon Metro. E si è già partiti con le prime fasi.
Giorgio ha spiegato: “Ci siamo chiesti perché in questa città non si facesse qualcosa come nelle altre realtà che possono godere di boschi e monti come i nostri? Abbiamo pensato di farli fruire non solo ai cittadini ma anche in chiave turistica con le progettualità del Pon Metro. Abbiamo pensato intanto a un primo percorso e ad attività a fini sportivi-turistici per valorizzare i monti. Non basta dire che ce li abbiamo e che ci sono i sentieri per la mountain bike per fare arrivare a frotte i turisti, né dire che c’è un bel panorama anche se è meraviglioso. Questo progetto delle vie dei boschi è unito a un altro progetto, ‘La Messina che vorrei’, che ha un titolo emblematico. Sono due linee di intervento interconnesse e funzionali uno all’altro. Cosa faremo: punteremo su mountain bike, trekking e bird watching, in quest’ultimo caso allestendo postazioni fisse per osservare le specie durante la migrazione. Questo sviluppo va reso funzionale, perché è vero che ci sono tanti sentieri mappati , ma a macchia di leopardo. Bisogna fare un’unica mappatura, individuando inizio, fine, altimetria, le condizioni e il livello di difficoltà. Ognuno deve essere in grado di scegliere cosa fare serenamente e per farlo creeremo la cartellonistica per indirizzarli e le tracce GPS scaricabili per far seguire i sentieri con la tecnologia”.
Ma le idee sono molte: “È necessario ipotizzare servizi, a partire da un rifugio che solitamente è una struttura coperta ‘open’, cioè che accoglie chi ha necessità di ripararsi dalle intemperie con all’interno servizi essenziali. Ma dobbiamo pensare a strutture ricettive, punti di ristoro, luoghi di assistenza tecnica per i mezzi a due ruote, colonnine a energia solare per ricaricare le bici a pedalata assistita, punti di noleggio. Sono tutti servizi che potrebbero permetterci di esportare queste potenzialità fuori dal nostro territorio. Quindi con ‘La Messina che vorrei’ puntiamo a creare questi servizi, con ‘Le vie dei boschi’ vogliamo incentivare le aziende a partecipare. Questi progetti hanno all’interno varie azioni, tra cui anche la riqualificazione di una decina di sentieri principali per cui bisognerà firmare un protocollo d’intesa con la forestale. Contiamo anche di riqualificare strutture già esistenti abbandonate. Una volta realizzati una serie di servizi riusciremo anche a organizzare attività sportive per ragazzi con disabilità o di famiglie in condizioni socio-economiche difficili. Per pubblicizzare all’esterno tutto questo creeremo anche dei virtual tour con cui mostrare a tutti la bellezza di questi luoghi ma anche per permettere di visitarli ai cittadini con mobilità ridotta tramite i visori VR. Sono due progetti complessi e direi anche ambiziosi, ma saranno il primo passo per la fruizione dei nostri monti a finalità turistiche”.
E i fondi? Proprio sul tema dei finanziamenti si è aperto un mini-dibattito, non senza polemiche, tra l’esperto e Fratelli d’Italia. Il consigliere Dario Carbone, infatti, ha chiesto: “L’assessorato regionale al Turismo ha emanato una manifestazione d’interesse con scadenza al 3 novembre per progetti in linea a questo, con 200mila euro massimi da ottenere e il 100% di copertura. Mi chiedo se il Comune ha aderito a questa manifestazione d’interesse, sarebbe un peccato dire che non abbiamo preso questi 200mila euro e che non li abbiamo nemmeno richiesti. Parliamo di una iniziativa meritevole ma ‘senza soddi non si canta missa’, quindi con quali soldi opereremo?”. E Giorgio ha risposto: “La delibera è stata pubblicata il 10 settembre. Fare una progettazione così completa entro il 3 novembre era complesso. Il nodo è comunque questo: queste due progettualità valgono 8 milioni e mezzo e hanno finanziamenti Pon Metro su due linee di finanziamento. È già abbastanza difficile portare avanti queste azioni. Parliamo comunque di una cifra molto importante, quindi ci siamo concentrati su due progetti che pesano 8 milioni e mezzo. La manifestazione ritengo sarà pubblicata tutti gli anni, possiamo valutare ovviamente, ma queste progettualità hanno caratteristiche e pesi ben più importanti. Serviranno grandi sinergie”.
Ma Carbone ha insistito: “Bastava un blando piano finanziario e un progetto in linea di massima”. Giorgio ha replicato: “Non potevamo accedere a due linee di finanziamento così diverse”. E infine ancora Carbone: “Resta un peccato non partecipare mai a queste cose. Il problema non sono 200mila euro contro 8 milioni, ma il principio che come comune non partecipiamo mai e questi finanziamenti europei non vengono spesi mai”. L’esperto ha quindi concluso: “Credo che questa sia una sua personalissima idea, penso invece che il Comune in questi anni abbia dimostrato di saper partecipare e spendere. Non mi sembra questo un quadro esatto ma mi sembra un attacco strumentale”. Anche Gioveni da capogruppo è passato all’attacco: “Sembra sempre che denigriamo questi soldi. Avremmo potuto avere questi 200mila euro da rendicontare. Non capisco perché dire che la Regione non tende una mano quando siamo noi a rifiutare questa mano quando viene tesa. Non lo accetto”.
Alessandro Russo del Pd ha posto poi l’accento sull’assenza dell’assessore Massimo Finocchiaro: “La parte politica deve rispondere all’attacco dei colleghi di Fratelli d’Italia. Non è la prima volta che non si accede a finanziamenti regionali. Ricordo di quando abbiamo perso 3 milioni di euro nel 2020. Questo argomento va affrontato e capisco la risposta dell’esperto Giorgio, ma resta grave che l’assessorato non abbia idea di cosa arrivi dalla Regione. Questo è un problema da affrontare anche con tecnici e dirigenti che ogni giorno devono verificare. Non si può scoprire questa cosa a bando concluso e non si può ascrivere la colpa all’esperto, ma c’è una mancanza di coordinamento politico. Il tema va sollevato”. Poi ha aggiunto: “Ricordo che le aree delle vie dei boschi sono vastamente protette e ricadono in direttive comunitari come Natura 2000, le riserve, le dorsali di protezione speciale. Tutto questo lo dico perché mi auguro che nell’avanzamento dei progetti vengano considerati tutti questi aspetti”. Giorgio ha risposto che è “impensabile non farlo”. Poco dopo sul tema è intervenuto anche il neo capogruppo del “misto”, Giuseppe Villari.
A difendere l’amministrazione tra i consiglieri legati a Basile sono stati Salvatore Papa e Raffaele Rinaldo. Quest’ultimo ha sottolineato che non c’è “obbligatorietà di partecipare a ogni bando” e ha fatto i complimenti a Giorgio e all’assessorato per aver trovato i fondi. Infine le tempistiche. Giorgio ha spiegato che il progetto “segue una programmazione di ampio respiro che riguarda la mobilità sostenibile. Quindi servono questi collegamenti tra la città e queste aree. Non si può guardare allo sviluppo di questi progetti senza guardare all’insieme. Il primo step è quello dei servizi. Tutti questi servizi, con associazioni e imprenditori, passeranno da manifestazioni di interesse per la gestione”.