Non se lo meritava, il Messina, di tornare a casa con un solo punto, al termine di una prestazione gagliarda e convincente dal primo all’ultimo minuto. Le solite amnesie difensive stavano per regalare al Foggia un pareggio ormai insperato ma i giallorossi non si sono arresi neppure dopo aver subìto il gol del 2-2 al 91’. Tutt’altra storia rispetto alle ultime due brutte prestazioni, la squadra ha risposto sul campo ed ha messo la salvezza in cassaforte. A otto partite dalla fine, i punti di vantaggio sul Catania, squadra che occupa l’ultimo posto della zona play out, sono addirittura 11, mentre sul Catanzaro sono 10 e sul Monopoli 9 ma è come se fossero 10 anche sui pugliesi in virtù dei migliori scontri diretti. L’obiettivo dei peloritani deve essere ora quello di battere il Melfi, quart’ultimo in classifica, nel prossimo turno, il secondo interno consecutivo, per poter preparare con la massima tranquillità il successivo derby di Catania. I lucani sono quart’ultimi e dunque ampiamente alla portata. Ottenere la salvezza matematica prima possibile e chiudere il campionato in bellezza, magari mantenendo a fine stagione il settimo posto, sarebbe il miglior viatico per pianificare la prossima stagione.
IL PRE PARTITA:
Un impegno difficile, in casa contro un Foggia scivolato al quarto posto dopo l’inaspettata sconfitta (anche nel punteggio, 3-0) di Andria. I satanelli, comunque, restano a tre punti dalla vetta e vogliono riprendere il cammino interrotto. Miglior attacco del campionato (38 reti), dei quali 21 realizzati dal duo Iemmello (12) e Sarno (9), ma un buon contributo arriva anche dal centrocampo visto che Agnelli si trova a quota 5, tanti quanto quelli segnati dalla coppia gol del Messina formata da Tavares e Gustavo. La difesa, invece, è la sesta del torneo, con 21 reti al passivo. I pugliesi sono squadra temibile in trasferta, dove finora hanno raccolto 18 punti. Meglio hanno fatto solo Lecce, Matera e Akragas (19), ma con una partita in più. Il Messina deve riscattare le ultime due brutte prestazioni, in casa contro l'Andria e in trasferta contro il fanalino di coda Lupa Castelli Romani. A Rieti, per fortuna, è arrivata la vittoria nel finale che ha tolto tante castagne del fuoco. Mister Di Napoli conferma in blocco la formazione: in difesa resta fuori Burzigotti, a centrocampo Baccolo vince il ballottaggio con Giuseppe Russo, in avanti spazio a Scardina accanto a Tavares e Gustavo. Prima dell'avvio un minuto di raccoglimento in memoria di Rebecca Lazzarini, la 14enne messinese che ha perso la vita in seguito ad un incidente stradale martedì scorso a Mili Marina. Tanti bambini delle scuole calcio messinesi in campo a fare volare palloncini e diversi anche gli striscioni con la scritta "Ciao Rebecca". Tutto lo stadio si è stretto attorno alla famiglia, che era presente, ed anche il consueto messaggio pre partita del presidente Stracuzzi è stato dedicato alla memoria della ragazza.
IL PRIMO TEMPO
E’ un altro Messina, rispetto alle ultime due brutte prestazioni, quello visto in campo nella prima frazione. E dire che l’avversario, il Foggia, è squadra più forte sia dell’Andria sia, ovviamente, della Lupa Castelli Romani. I pugliesi possono contare sul miglior attacco del campionato e sul rettangolo di gioco si vede subito. Nonostante non riescano a creare grandi occasioni, un paio di cross veloci in area e un colpo di testa debole di Sarno allertano la difesa del Messina. Sono i peloritani, però, a rendersi più pericolosi con alcune conclusioni dal limite dell’area: al 7’ ci prova Giorgione, al volo, sul cross di Gustavo; al 10’ Gustavo stavolta fa la parte del finalizzatore, dopo il passaggio di Ionut. In entrambi i casi i tiri si perdono sul fondo. Ma si tratta del preludio al gol, che arriva al 14’ e sembra una replica della perla di Rieti. Da fuori area Ionut lascia partire una grandissima staffilata che tocca la parte interna della traversa e supera la linea bianca di porta. Gran festa sugli spalti per un Messina che sta vincendo e convincendo e sembra poter gestire il vantaggio agevolmente. I biancoscudati non subiscono la reazione del Foggia ma al 28’ sono costretti a capitolare: Agnelli indirizza di testa verso Iemmello, Martinelli è in vantaggio e sembra poter intervenire ma scivola, la palla finisce al capocannoniere del torneo che, solo davanti a Berardi, non può sbagliare. I satanelli prendono coraggio e fanno la partita ma il Messina tiene bene. Si registra solo una punizione diretta di Sarno, al 38’, che Berardi alza in angolo. Al 43’, infine, l’accorrente Ionut, servito da Giorgione, tenta un clamoroso bis. Anche stavolta la conclusione è apprezzabile ma non inquadra la porta.
IL SECONDO TEMPO
Nella ripresa il Messina parte ancor meglio che nella prima parte. Al 48’ Baccolo serve Fornito, che ci prova da fuori area, il tiro è forte ma centrale e Micale para in due tempi. Al 50’ il cross di Tavares è buono per la testa di Gustavo, ma la girata è troppo debole e facile preda dell’estremo foggiano. Tre minuti più tardi, però, Micale non può nulla sul colpo di testa perfettamente angolato di Martinelli, originato da un calcio d’angolo di Giorgione. De Zerbi a proiezione offensiva con l’ingresso di Arcidiacono al posto di Quinto. Le mossa è giusta perché effettivamente, a questo punto, il Foggia preme e il Messina soffre. Al 60’ il cross al volo di Angelo è buono per la testa di Iemmello a botta sicura: bravissimo Berardi ad allungarsi e respingere. Poi i peloritani sprecano due potenziali buone occasioni e, alla fine, rischiano di pagarla. Al 67’ Tavares serve Gustavo in area, il brasiliano entra in contrasto in scivolata con Loiacono, la palla finisce a Scardina, il cui tiro viene deviato in angolo dal portiere. Un minuto dopo Gustavo sceglie di tirare da fuori area, quando c’era Tavares, che si arrabbia, tutto solo sulla sinistra. La conclusione, tra l’altro, è centrale e Micale para agevolmente. Al 70’ è ancora Berardi a salvare il Messina e l’azione è simile a quella di dieci minuti di prima: stavolta Iemmello serve di testa Arcidiacono da due passi, ancora bravissimo il portiere peloritano. Il primo cartellino giallo arriva curiosamente all'83': se lo becca Fornito, prima l'arbitro era sempre stato fin troppo permissivo. Dall’85’ in poi succede di tutto. Tavares, in fase difensiva, prova a servire Zanini invece che rinviare lontano ma sbaglia e perde la palla che finisce sui piedi di Sarno: il rasoterra insidioso si perde di poco sul fondo. Niente in confronto a quanto succede nei cinque minuti di recupero. Al 91’ ancora un’azione simile alle due precedenti sotto porta: Angelo crossa dalla linea di fondo, Iemmello confeziona un nuovo assist di testa e stavolta Berardi non può nulla sulla testa di Arcidiacono. Lo sconforto sembra scendere sul San Filippo perché il Messina merita la vittoria. Ma i giocatori in campo ci credono: al 93’ Giorgione parte sulla destra e serve Fornito dal limite opposto dall’area; stop e tiro che s’insacca. Lo stadio esplode ed è il delirio. Ma, incredibilmente, non è ancora finita. Ennesimo capovolgimento di fronte e palla in area per Iemmello, che stoppa, si gira e batte a rete. L’ennesima gran parata di Berardi, che alza in angolo, chiude il sipario su una partita emozionante.
IL TABELLINO
MESSINA – FOGGIA 3-2
MESSINA: Berardi, Ionut (84' Mileto), Zanini, Baccolo, Martinelli, De Vito, Fornito, Giorgione, Tavares, Gustavo (78' Barilaro), Scardina (87' Giuseppe Russo). All. R. Di Napoli
FOGGIA: Micale, Angelo De Almeida, Di Chiara, Agnelli, Loiacono, Gigliotti, Gerbo, Quinto (54' Arcidiacono), Iemmello, Sarno, Chiricò (72' Floriano). All. De Zerbi
ARBITRO: Andrea Morreale di Roma 1
ASSISTENTI: Claudio Pellegrini di Roma 2 e Stefano Squarcia di Roma 1
AMMONITI: 83' Fornito, 86' Gerbo
RETI: 14' Ionut, 24' Iemmello, 53' Martinelli, 91' Arcidiacono, 93' Fornito
ANGOLI: 2-6
RECUPERI: 0’ e 5’
(Marco Ipsale)