"Eccola qua, la capolista eccola qua". E' il grido dei tanti tifosi entusiasti al fischio finale dell'arbitro, che sancisce la vittoria di misura dei biancoscudati sulla Lupa Castelli Romani. Un grido che non si sentiva da un anno e mezzo, ma allora era quarta serie, e rimanda alla mente il Messina dei tempi migliori. Quattro vittorie e quattro pareggi nelle prime otto giornate, otto gol fatti, solo tre subiti. Primo posto in solitaria e miglior difesa, uno scenario davvero impensabile a inizio torneo, se si considera anche che la squadra è stata costruita con grande ritardo.
Con la Lupa Castelli Romani non è stato facile, perché gli ospiti hanno mostrato di meritare più dei soli 5 punti che contano finora. All'inizio, addirittura, sono proprio i laziali a fare meglio, poi il Messina prende le misure e costruisce le azioni più pericolose. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 ma la ripresa parte subito col gol del vantaggio. Un brivido, in occasione del palo di Scardina, ma poi i biancoscudati riescono a tenere fino al 93'.
E' ancora presto per fare qualsiasi discorso che vada oltre la salvezza ma i segnali per fare meglio ci sono tutti, a partire dal fatto che la squadra non segna tantissimo ma subisce pochissimo e, si sa, i campionati più che col miglior attacco si vincono con la miglior difesa…
IL PRE PARTITA
Il Messina gioca per la vetta. Negli anticipi del campionato di Lega Pro, la Casertana ha chiuso a reti bianche a Ischia mentre l'Akragas ha perso in casa contro la Juve Stabia. Questo vuol dire che una vittoria proietterebbe i biancoscudati in solitario in cima alla classifica. Per farlo, Di Napoli si affida al trio Cocuzza-Barraco-Salvemini in avanti e cambia la coppia di centrali difensivi, che pur si era ben disimpegnata negli ultimi due incontri. Rientra Martinelli e sarà affiancato da Parisi, mentre Palumbo va sulla destra. Burzigotti parte in panca così come l'acciaccato Giorgione, sostituito a centrocampo da Bramati. C'è un buon incremento di spettatori, non solo in curva ma anche in tribuna centrale. Il presidente Stracuzzi, nel suo messaggio pre partita, si dice "emozionato perché siamo tantissimi e speriamo che la prossima volta saremo ancora di più", per poi concludere col consueto "che Dio ci benedica e forza Messina". Altra piccola novità: un tabellone luminoso davanti alla Tribuna C che indica risultato e minutaggio.
IL PRIMO TEMPO
Forse proprio perché gioca per la vetta, il Messina parte contratto. Prova a fare la partita ma è la Lupa Castelli Romani a farsi vedere di più in avanti. A far paura, all’inizio, sono alcune situazioni in cui gli avanti avversari si trovano in buona posizione, ma sprecano in malo modo. Come Icardi, che al 6’ spara alto, e Volpe che ci prova dalla distanza all’8, con la palla che finisce abbondantemente fuori.
L’occasione pericolosa, però, arriva al 12’, quando la difesa biancoscudata respinge corto un cross, Volpe stoppa di petto e tira al volo sfiorando la porta alla sinistra di Berardi, che pur si era tuffato.
La manovra offensiva non funziona e così Di Napoli decide di invertire i due esterni: Salvemini va a sinistra e Barraco a destra. Al 16’ un tiro dalla distanza di Cocuzza, che finisce fuori, è il preludio ad una grande occasione che arriva tre minuti più tardi: Parisi apre bene per Barraco, che tocca indietro per Palumbo; sul cross, il portiere ospite sbaglia l’uscita e la palla resta lì, prima che un batti e ribatti in cui Baccolo e Cocuzza tentano la via della rete finisca con un fallo a favore della Lupa.
Al 22’ ancora la Lupa e ancora Volpe, da buona posizione al limite dell’area, tira debole tra le mani di Berardi.
Al 26’ un episodio chiave: lancio sulla sinistra verso Barraco, che supera De Gol e cade in area. Sembra proprio rigore, anche perché l’esterno biancoscudato non avrebbe motivo di cadere in area da ottima posizione, ma l’arbitro sorvola. E’ l’inizio di un piccolo “show” del signor Nicoletti di Catanzaro, che fino al termine del tempo fischia a Bramati un fallo molto dubbio, non ne fischia due netti a Cocuzza, regala un angolo agli ospiti e non ammonisce Rosato, che strattona Salvemini dopo essere stato superato.
Al 34’ Barraco spreca da fuori area, con un tiro sbilenco, mentre al 38’ Gobbo alza in angolo un gran tiro da fuori di Martinelli. Proprio da quell’angolo, la palla arriva fuori area è stavolta è Parisi a “sparare” verso la porto avversaria: Gobbo respinge ancora con difficoltà.
Altra occasione importante al 40’, con De Vito bravissimo a superare un avversario e a partire in contropiede ma poi è troppo egoista, ignora Cocuzza e Salvemini e tira in porta di poco fuori. Il tempo si chiude con un colpo di testa di Scardina al 42’, che finisce alto.
SECONDO TEMPO:
Messina subito in vantaggio. Barraco lancia Cocuzza davanti al portiere e il tiro della punta biancoscudata finisce sul palo, sul pallone si avventa Salvemini che mette in rete. Poi i peloritani continuano a fare la partita pur se un brivido corre lungo la schiena quando al 61’, da rimessa laterale, Scardina stoppa in area e tira in rovesciata: Berardi riesce a deviare sul palo e poi in angolo. Inizia la girandola dei cambi e prosegue il momento no dell’arbitro che lascia correre al 73’, quando Barraco parte in contropiede e viene steso prima di poter servire Gustavo sulla sinistra.
La ripresa è più scialba di occasioni rispetto al primo tempo perché il Messina controlla agevolmente pur non riuscendo a piazzare l’affondo finale e rischiando qualcosa in contropiede. All’88’, apertura sulla sinistra per Mastropietro, che però tira centrale verso Berardi. L’ultimo brivido al 90’: mentre Baccolo è a terra a centrocampo, un cross di Mastropietro attraversa tutta l’area senza che nessuno intervenga; nuovo traversone da destra di Mancini e testa alta di Strasser. Nei tre minuti di recupero non succede più nulla fino al triplice fischio. Ed è festa finale in tutto lo stadio.
IL TABELLINO:
MESSINA – LUPA CASTELLI ROMANI 1-0
MESSINA: Berardi, Palumbo, De Vito, Bramati (80' Fornito), Martinelli, Parisi, Zanini (76' Giorgione), Baccolo, Cocuzza (64' Gustavo), Barraco, Salvemini. All. Di Napoli
LUPA CASTELLI ROMANI: Gobbo, Rosato, De Gol, Icardi (67' Ricamato), Petta, Aquaro (80' Roberti), Mancini, Strasser, Scardina, Volpe, Morbidelli (60' Mastropietro). All. Galluzzo
ARBITRO: Giovanni Nicoletti di Catanzaro
GUARDALINEE: Aristide Rabotti di Roma 2 e Valerio Vecchi di Lamezia
RETI: 49' Salvemini
AMMONITI: 38' Icardi, 51' De Gol, 62' Bramati
ANGOLI: 6-3
RECUPERI: 1' e 3'
(Marco Ipsale)