Ad intervenire oggi è il consigliere provinciale Pinuccio Calabrò, che nel corso dell’ultima seduta è intervenuto chiedendo al presidente della Provincia di richiedere al prefetto di Messina spiegazioni in ordine all’attività di polizia posta in essere dagli agenti del commissariato di polizia di Capo d’Orlando nel corso dell’entrata dei tifosi barcellonesi nel palazzetto per assistere alla partita. «I tifosi barcellonesi, mogli, figli e nonni, intere famiglie al seguito della squadra del presidente Bonina, sono stati singolarmente video ripresi mentre esibivano un documento di riconoscimento», ha affermato. A dire del consigliere provinciale si è trattato di «un’attività di identificazione personale di massa ingiustificata da un punto di vista tecnico-giuridico, se poi si considera che detto trattamento non è stato esteso e compiuto nei confronti dei tifosi locali. La conseguenza è che i cittadini barcellonesi hanno subito una palese discriminazione, ammissibile in uno stato di polizia e non certo nella nostra democratica Italia», ha detto. Probabilmente, però, il consigliere provinciale è del tutto nuovo agli ambienti sportivi. E’ ormai da anni, infatti, che le tifoserie di tutta Italia, cestistiche ma soprattutto calcistiche, sono sottoposte a procedure di questa natura. Una sorta di identificazione preventiva messa in atto dalle forze dell’ordine per sapere chi si trova all’interno dell’impianto e trovare subito eventuali colpevoli di fatti violenti. Può piacere o no, ovviamente ai più non piace. Ma è così da tempo. E vale solo per il pubblico ospite, mai per quello di casa. Quindi nessuna novità.
Discorso diverso per quanto accaduto invece, domenica scorsa, in occasione del match tra Sigma Barcellona e Centrale del Latte Brescia. Sarebbe infatti stata minacciata ed aggredita una troupe dell’emittente televisiva Antenna del Mediterraneo, impegnata nella copertura della gara. Come riportato ieri da AM, alcune persone hanno pesantemente insultato e minacciato il giornalista Sergio Granata e il suo cameraman prima e dopo la gara ma soprattutto all’uscita dell’impianto, apparentemente senza motivo se non per la loro provenienza orlandina. La sezione provinciale di Messina dell’Associazione Siciliana della Stampa, ha stigmatizzato duramente quanto accaduto domenica sera al “PalAlberti”: «Un episodio certamente circoscritto – essendo nota la grande maturità e sportività della quale il pubblico barcellonese aveva dato prova fino a qualche giorno prima proprio nel derby di Capo d’Orlando – ma che purtroppo non è il primo del genere in questi ultimi anni e che appare ancor più grave alla luce della presenza di dirigenti della società giallorossa che non sono intervenuti per isolare i facinorosi. Il sindacato dei giornalisti, nell’esprimere la totale solidarietà e vicinanza al collega Granata e ad Antenna del Mediterraneo, chiede alla società Sigma Barcellona di intervenire con fermezza per isolare i responsabili di tali gesti e ribadisce la fondamentale importanza del diritto di cronaca, specie alle nostre latitudini e anche nei servizi riguardanti lo sport. Un messaggio che i club sono i primi a dover recepire». Il messaggio è del segretario Giuseppe Gulletta.