MILAZZO – L’aula consiliare della città mamertina intitolata ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli agenti della scorta in occasione della manifestazione “Capaci-Milazzo, la marcia della memoria”.
Una giornata dedicata alla legalità, che ha coinvolto diversi giovanissimi delle scuole del comprensorio ma anche i tanti cittadini accorsi, quella tenutasi questo 25 ottobre presso l’atrio del Carmine. L’incontro, promosso dall’associazione “Quarto Savona Quindici” in sinergia con la Pro Loco e il Comune di Milazzo, ha proposto un momento di riflessione dedicato alla memoria delle vittime della strage di Capaci nella quale persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, il capo scorta Antonio Montinaro e gli agenti Rocco Dicillo e Vito Schifani.
A presenziare, oltre al sindaco Pippo Midili e a diversi esponenti della giunta e del consiglio, anche pil residente dell’associazione “Quarto Savona Quindici” Tina Montinaro, vedova del capo scorta Antonio Montinaro, il presidente della Pro Loco Pasquale Saltalamacchia, il magistrato della Direzione investigativa antimafia Antonio Carchietti, i rappresentanti di Prefettura e Questura e i comandanti delle forze dell’ordine cittadine.
«Una giornata emotivamente bella ed intensa –ha commentato il sindaco Pippo Midili- vissuta con oltre 200 studenti e con la Signora Tina Montinaro. Capaci di ricordare e trasmettere memoria perché il sacrificio non sia stato vano. L’intitolazione dell’aula consiliare a Falcone, Borsellino ed agli uomini e donne delle scorte è stato poi l’atto voluto e dovuto per non dimenticare mai».
Tina Montinaro si è quindi soffermata sull’importanza della manifestazione e sul suo significato: «I ragazzi –ha detto- devono sapere cosa è successo a Palermo. Cosa succedeva in quel periodo nella loro Sicilia. Devono sapere che ci sono stati due grandi magistrati, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno deciso di lottare contro la Mafia, nonostante fino a quel momento tutti dicessero che la Mafia non esisteva. Ma anche che accanto a loro c’era la scorta fatta di uomini e noi siamo la famiglia di uno di quegli uomini, che aveva ancora tanti sogni, che aveva desiderio di crescere i suoi figli. Oggi Palermo è cambiata rispetto al periodo della stragi di mafia. Non è più quella di una volta, non è più la Palermo delle camere della morte e tanti ragazzi scendono in piazza ribellandosi alla mafia. Ci sono tante denunce quindi è chiaro che tanto è cambiato, ma questo non significa che abbiamo vinto perché abbiamo ancora tanto da fare».
Alla manifestazione era prevista, in un primo momento, la presenza della “Quarto Savona Quindici” ovvero l’auto della scorta del magistrato Giovanni Falcone, da cui prende il nome l’associazione promotrice dell’evento. A causa di un guasto, tuttavia, non è stato possibile trasportare l’auto presso la città del Capo. L’esposizione si terrà a nuova data da destinarsi che sarà comunicata nel corso delle prossime settimane.