E’ stata approvata il 5 febbraio 1992, reca il numero 104 ed è comunemente nota come la Legge per l’assistenza, l’integrazione sociale ed i diritti dei soggetti diversamente abili.
La 104/92, a cui si aggiunge quella regionale n.15 del 2004, rischia oggi di essere “vanificata da problematiche finanziarie, ovvero dalla carenza di quella necessaria programmazione strategica e sequenziale all’abolizione dell’Ente Provincia”.
A denunciare la grave situazione che si sta creando in Sicilia è il gruppo consiliare il Megafono che attraverso i suoi componenti Pio Amadeo , Pippo De Leo e Nora Scuderi ha inviato una nota urgente al Presidente della Regione Rosario Crocetta ed all’Assessore Regionale alla Famiglia Ester Bonafede.
“Alla luce del grave vulnus creatosi con l’abolizione delle province – si legge – il gruppo Megafono denuncia l’assenza di tutela e la mortificazione dei più fondamentali diritti a danno dei soggetti diversabili”.
La questione che emerge riguarda, nello specifico, il diritto allo studio congiunto alla carenza dei servizi essenziali di trasporto e di assistenza igienico-personale obbligatori per legge.
“E’ gravissimo – ha dichiarato Amadeo – che tanti ragazzi, già penalizzati dalle barriere architettoniche e culturali che li circondano, debbano essere discriminati per l’assenza di diritti essenziali”.
Troppo spesso la diversità cammina di pari passo con l’isolamento, la diffidenza e l’emarginazione sociale.
“L’integrazione dei diversamente abili – ha aggiunto Scuderi – si declina, in primis, nel diritto allo studio che le Istituzioni preposte, pur nelle more della loro estinzione e sostituzione, hanno l’obbligo di garantire”.
Secondo i consiglieri, alla base di questa grave carenza vi sarebbe l’atto stesso dell’abolizione delle Province a cui “non ha fatto seguito – si legge ancora nella nota – alcun trasferimento di competenze in capo al previsto ente intermedio”.
Ed è una problematica complessa che “produce ripercussioni – sottolinea De Leo – pesantissime sotto due ordini di profili: da un lato, lede i diritti fondamentali di tutti i ragazzi svantaggiati dell’intero territorio provinciale e, dall’altro, provoca il licenziamento dei 147 lavoratori impiegati per l’espletamento dei servizi”.
Veronica Crocitti