MESSINA – Un fermento culturale e una passione in crescita. A Messina è boom di patiti del fumetto e l’artista Lelio Bonaccorso (nella foto in evidenza) è da anni punto di riferimento di questo mondo creativo, collaborando con numerosi disegnatori messinesi: dalla collega Michela De Domenico a una serie di autori e autrici emergenti.
Di recente, sono stati oltre duecento gli alunni di dieci istituti secondari di primo e secondo grado del territorio messinese a seguire il laboratorio online tenuto da Bonaccorso (nella foto in basso) per “Il libro siamo noi”. Un concorso promosso dal Cesv Messina – Centro servizi per il volontariato, giunto quest’anno alla decima edizione.
Per il disegnatore, è stata l’opportunità di «coniugare l’aspetto ludico del coinvolgimento di giovani appassionati con quello di promozione del mezzo fumetto, che è adatto a trasmettere storie, visioni, idee, e per questo ha dignità piena di professione culturale».
Autore per Rizzoli, Feltrinelli, Tunué, Beccogiallo, Marvel, DC Comics e Disney, Bonaccorso combina l’attenzione ai temi sociali con la gioia creativa di giocare e inventare attraverso le illustrazioni.
Bonaccorso, che cosa significa confrontarsi con le nuove generazioni e proporre un laboratorio di fumetto?
«Il fumetto entusiasma sempre i ragazzi che partecipano ai corsi. Domina soprattutto la curiosità nei confronti di un mezzo di comunicazione che li diverte moltissimo e incuriosisce non poco. È sempre bello confrontarsi perché fanno domande che non sono mai scontate o ovvie. Ogni volta che insegni loro qualcosa, loro insegnano qualcosa a te».
Qual è la situazione attuale del fermento a Messina per il fumetto?
«La situazione a Messina è in crescita e riflette quella nazionale. Abbiamo creato una sorta di cellula: ci sono molti autori giovani che stanno emergendo. Penso a Giuliana La Malfa, Fabio Franchi, Alessandro Oliveri, Giuliana Rinoldo, Deborah Braccini, Valentina Perrone, per fare qualche nome. Figure che si stanno facendo valere nello scenario nazionale. Le partecipazioni alle presentazioni di libri raggiungono numeri importanti. È il segno che la gente ama il fumetto. Anche la mostra che abbiamo organizzato al museo regionale è stato un evento unico, che ha visto una grande partecipazione di pubblico. La richiesta di fare altre iniziative di questo tipo conferma il gradimento per il fumetto».
A cosa sta lavorando?
«Al momento sono impegnato con Marco Rizzo, che è il mio sceneggiatore storico, su un progetto per Feltrinelli. Da poco è uscito in Francia “Qui a Cassè Enigma”, adattamento del volume di Dermot Turing per Nouveau monde éditions, ambientato nel periodo della seconda guerra mondiale. E, infine, sono coinvolto in un grande e lungo progetto, sempre per la Francia, dedicato alla storia del tè. La speranza è che questi libri vengano poi pubblicati pure in Italia».
Farete qualcosa a livello collettivo?
«Le collaborazioni sono fondamentali. Fabio Franchi (nella foto in basso con Michela De Domenico e Lelio Bonaccorso) sta lavorando con me al progetto per la Feltrinelli, in uscita in autunno. Anche Deborah Braccini sta lavorando con me, per un altro lavoro, quello già citato per il mercato francese. Posso anche ricordare che Michela De Domenico ha terminato da poco la sua nuova graphic novel, in pubblicazione nei prossimi mesi».
Con “Vento di libertà”, per Tunué, lei racconta Dina e Clarenza e un pezzo di storia del 1282, durante i Vespri siciliani. Come è stato cimentarsi, per la prima volta anche come sceneggiatore, con questo tipo di memoria storica?
«L’esperienza da autore unico è stata per me una sfida affascinante e impegnativa. Ho dovuto dedicarmi alla parte di ricerca storica ma anche al ritmo narrativo dell’elemento di fiction. Per il disegno, mi sono divertito molto perché ho potuto fare tutto quello che desideravo. Un’esperienza positiva che si ripeterà in futuro».
Dalla vicenda contemporanea di Peppino Impastato, da lei raccontata, all’opera sull’omicidio mafioso di Graziella Campagna, con la supervisione di Michela De Domenico in ambito scolastico, il fumetto si adatta a raccontare vicende tragiche e dalla forte carica simbolica. Quali sono i punti di forza di questo strumento narrativo?
«Il fumetto è uno strumento semplice ed efficace. In un’epoca in cui si va veloce, il fumetto si presenta come uno strumento rapido e agile, adatto per trasmettere contenuti d’intrattenimento o tematiche delicate e complesse, rese in modo immediato».
Un sogno da realizzare a Messina?
«Uno dei miei progetti è quello di realizzare una sorta di studio dove i fumettisti, giovani e meno giovani, possano incontrarsi e collaborare. In maniera più ampia, dovrebbe essere una comunità artistica. Una sorta di circolo culturale attorno al quale possano ruotare figure professionali differenti, nel segno del fermento culturale, professionale e si spera economico, dando a un apporto alla città per migliorarla».