Politica

“L’emergenza acqua? Lo sforzo è massimo e i messinesi devono aiutarci”

MESSINA – L’assessore Massimo Minutoli misura le parole perché sa che il momento è critico. E che tanti cittadini sono legittimamente esasperati per l’emergenza acqua in diverse zone di Messina. La combinazione tra siccità e perdite d’acqua, come era previsto, sta mettendo a dura prova la città. Ma l’assessore con delega alla Protezione civile ci tiene a trasmettere un messaggio ai cittadini quanto più equilibrato possibile: “Stiamo facendo il massimo. Siamo vicini a tutti e con il Coc, Centro operativo comunale, al numero telefonico 090-22866, diamo risposte nei limiti del possibile. Proprio per questo i cittadini devono collaborare. Ci sono situazioni estreme dovute non solo al razionamento dell’acqua, ricordiamolo che c’è un razionamento, ma anche ad alcuni problemi”.

Quali problemi? Spiega Minutoli: “Con le autobotti non riusciamo a intervenire quando i serbatoi sono in terrazza e in altre situazioni difficili sul piano logistico. Ma, e qui devono intervenire gli amministratori dei condomini, cambiando il tipo d’impianto, si può rimediare. Un tubo in polipoprilene, in plastica, consentirebbe per la sua mobilità il rifornimento anche nelle terrazze. E non si tratta di una soluzione costosa. Inoltre, ricordo che ci sono in varie zone le fontanelle, compreso il punto all’Amam, e che nessuno può pensare di utilizzare l’acqua come se non ci fosse una situazione di razionamento. La lavatrice si fa quando arriva l’acqua, non in altri orari. Bisogna venirsi incontro”.

“Gli operatori e i volontari sono stati a volte aggrediti ma stanno dando l’anima”

Aggiunge l’assessore: “Ieri sera siamo stati a casa di un disabile e ricordo che ora abbiamo il supporto sanitario dell’Asp. Arriviamo ovunque ma ci sono situazioni al limite, come quando bisogna rifornire 25 serbatoi singoli invece di uno condominiale, ad esempio. E un buon 30 per cento di criticità sono dovute a difetti negli impianti. Mi amareggia che i volontari di protezione civile e gli operatori, che stanno dando l’anima, vengano insultati e in taluni casi persino aggrediti. Stiamo intervenendo sia sul piano strutturale, con i lavori e i progetti, sia nelll’immediato. Questo non significa che non ci siano disagi”.