MESSINA – Non bastassero il caro bollette e l’emergenza occupazionale, in una Messina che ha visto negli anni chiudere troppi negozi, l’emergenza sfratti aumenta le preoccupazioni sociali. I timori di una città perennemente in crisi e che spera d’intravedere elementi per un’inversione di tendenza. In questi giorni è stato rinviato uno sfratto in via Padova grazie all’intervento dell’Unione inquilini (nella foto). E stiamo attendendo importanti risposte dai vertici di Patrimonio Spa per comprendere quali soluzioni siano fattibili nel breve periodo.
Sottolinea Clelia Marano, impegnata in questo ambito: “La cartina di tornasole sullo stato di salute delle politiche abitative del Comune di Messina è la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi Erp, Edilizia residenziale pubblica, istituita nel 2018. Alcune famiglie sono ancora in attesa di una casa popolare. In questa fase di crisi abitativa ed economica, acuita dal caro vita, è necessario che gli enti di prossimità si impegnino al fine di promuovere politiche strutturali sulla casa”.
Un altro sfratto è stato rinviato in via Brenta e, secondo l’Unione inquilini, “si rischia lo tsunami sociale“: “Mancano piani di edilizia residenziale pubblica e azioni politiche per il diritto all’abitare. Non possiamo essere l’unico presidio sociale, assieme al volontariato cattolico, a fronteggiare il dilagare della crisi abitativa in città, soprattutto in un periodo di crisi economica ed energetica.
Lo scorso aprile il presidente di Patrimonio Messina Spa, e ora in procinto di giurare come assessore, Roberto Cicala, annunciava a Tempostretto la “consegna dei lavori per la creazione dei fascicoli degli immobili Erp, Edilizia residenziale pubblica, appartenenti al Comune”. 1324 alloggi distribuiti in quindici lotti della città, con “l’obiettivo di rispondere ai problemi strutturali nell’affrontare l’emergenza casa. Il tutto in linea con i compiti del nostro organismo: la gestione, dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale”.
Sei mesi dopo stiamo cercando di avere risposta dai vertici della partecipata, ora in fase di nuove nomine e riorganizzazione, partendo da questi cinque quesiti. Ecco cinque punti cruciali per rispondere alla domanda sociale e al problema abitativo.