Torno da una settimana di ferie e cosa trovo? L'ennesimo scempio, l'ennesima scudisciata alla città. Hanno tagliato quei quattro alberi dai fiori violetti che, con il loro verde, adornavano il tratto di via 27 Luglio poco prima di Piazza Cairoli e che davano un tocco di elegante e aristicratica signorilità a quel tratto di strada.
Gli isolati – composti da un'accozzaglia di corpi di fabbrica di stili ed epoche diverse, deturpati ulteriormente da superfetazioni posticce realizzate a colpi di sanatorie – mostrano ora tutta la loro orrenda bruttezza.
Ora la strada ha l'aspetto squallido e spoglio da caseggiati ultrapopolari. Sempre più una città simile ad un qualsiasi "zen" delle periferie urbane senza un filo di verde, avvilenti, desolate, squallide.
I Giardini Pensili di Babilonia – una delle sette meraviglie del mondo antico – cosa erano? Il verde in città. I babilonesi lo avevano capito. I messinesi di oggi ancora no e distruggono il poco verde rimasto – mai pianterne o remipianterne, solo distruggere.
Il Pincio, villa Torlonia, il Gianicolo sarebbero gli stessi senza alberi?
Albero dopo albero si distrugge l'aspetto signorile della Messina degli anni '50, con il suo verde impeccabile.
E' stato mai reimpiantato un albero nelle traverse del centro? Mai.
Quale sarà stato il motivo? presumo il solito: gli alberi erano "malati". In un prossimo futuro veraano reimpiantati. Cosa che a Messina non avverrà mai più. Dopo l'emergenza acqua ci sarà quella della spazzatura, poi della disoccupazione, poi delle scuole; un'amministrazione cadrà, un'altra la sostituirà e di ripristinare il verde non se ne parlerà più. Ecologia, nuovo stile di vita dei cittadini: tutte chiacchere.
Il bello dal brutto non sono infinitamente lontani come si crede, basta un piccolo tocco per rendere brutto ciò che prima era bello. La nostra amministrazione ci è riuscita.
P.S. Il mantenuto, inutile parassita, figlio di papà con gippone ringrazia, perché così non deve levare le foglie cadute sulla sua vettura status-simbol e ringraziano pure le pettegole del primo e secondo piano che, senza le fronde davanti alla finestra, possono ficcare meglio il naso nelle altrui faccende.