Ex Province, Cerreti: Perchè Romano vuol dichiarare dissesto proprio adesso?

Stranisce e preoccupa la volontà del commissario Filippo Romano di avviare le procedure per la dichiarazione di dissesto economico e finanziario dell’Ente provinciale di Messina”. A stupire l’ex consigliere provinciale ed attuale coordinatore del Movimento Liberi Insieme Roberto Cerreti, è la tempistica scelta dal commissario, ovvero poche ore dopo il ripristino, da parte dell’Ars dell’elezione diretta nelle ex Province e con 50 giorni d’anticipo rispetto al termine ultimo di approvazione del bilancio.

Cerreti si chiede anche se, dopo il voto dell’Ars, le figure commissariali siano decadute (peraltro Romano è in carica dal giugno 2013) e se, nel caso di Romano non vi siano perplessità per i diversi ruoli che ricopre, essendo stato nominato anche vice prefetto vicario di Siracusa.

E’ bene chiarire che Romano- scrive Cerreti in una lettera indirizzata alla deputazione messinese- attualmente commissario del Consiglio Provinciale per la funzione rivestita nella nostra Provincia, può esclusivamente limitarsi ad esprimere allo stato attuale un atto di indirizzo circa la propria volontà, ma assolutamente non può sostituirsi alla conferenza dei sindaci ed al rappresentante dell’esecutivo e della Giunta di Palazzo dei Leoni. Ancora più inquietante è che la volontà di dissesto arrivi il giorno dopo della reintroduzione del sistema democratico elettivo ed elettorale di primo livello, e che sia espresso con 50 giorni di anticipo rispetto al termine ultimo di approvazione del bilancio previsionale che è fissato per il 30 settembre 2017”.

Vi è da dire che da oltre un anno, da quando cioè Accorinti si è insediato quale sindaco metropolitano non ha fatto sentire il suo “peso politico” ed amministrativo, lasciando la maggior parte del carico su Romano che da commissario straordinario è diventato commissario del Consiglio Metropolitano. Accorinti si è limitato quindi più al ruolo d’immagine ed istituzionale che a quello di sostanza.

Il governatore Crocetta aveva inizialmente promosso un incontro l’8 agosto per affrontare le problematiche legate alle criticità economiche e finanziarie dei nove Enti provinciali, rinviandolo poi ai prossimi giorni per consentire le necessarie ricognizioni economiche e finanziarie.

Cerreti invita quindi i deputati regionali a richiedere all’Assessorato agli Enti locali una ricognizione circa il presunto disavanzo d’amministrazione per l’anno 2016 dei diversi Enti provinciali, “così da rintracciare e recuperare risorse che abbatterebbero l’attuale debito compressivo di circa 190 milioni di euro dell’ex nove Province Regionali, ricordando che giusto Messina, con i suoi attuali 18 milioni di euro, è tra le province meno indebitate. Ricordando che le elezioni provinciali non possono più essere procrastinate o bloccate, neanche dal dissesto paventato, vi invito ad intervenire con urgenza e forza affinché si scongiuri quanto nelle volontà del commissario Romano, ponendo finalmente un freno alla triste e lunga epoca dei “commissari professionisti” nelle ex Province regionali siciliane.

Sull’eliminazione della riforma Crocetta interviene il Csa regioni autonomie locali che evidenzia come la norma approvata dall’Ars sia a forte rischio impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri.

“C’è un aspetto che in molti non conoscono- si legge nel comunicato- e che rischia di tirare un brutto scherzo alle finanze siciliane. Una delle condizioni infatti che mantiene in vita il famigerato accordo con cui Crocetta aveva svenduto i ricorsi tributari dell’isola per pochi spiccioli è il completo recepimento della “Legge Delrio” con particolare riferimento ai costi della politica. Un’ ulteriore dimostrazione dell’ approssimazione di una classe politica che evidenzia ancora una volta la propria distanza dagli interessi della gente.”

R.Br.