Nei giorni scorsi il Comitato "Libera Messina" ha tenuto presso il salone Acli di via Beata Eustochia la prima assemblea pubblica alla quale hanno partecipato numerosi cittadini. "Libera Messina" intende dare voce ai messinesi che non si riconoscono nell’attuale gestione amministrativa della città. Subito dopo l’assemblea, che è servita a predisporre un piano di dibattiti sulle diverse problematiche che riguardano il territorio, Libera Messina ha focalizzato la prima iniziativa intervenendo sull’isola pedonale con una lettera rivolta al prefetto Stefano Trotta.
“Stiamo assistendo in questi giorni e, a dire il vero, da un po’ di tempo, al crescere smisurato di una tensione sociale che a Messina non aveva mai visto natali- si legge nella nota- L’esempio più eclatante, in ordine di tempo, sono le reazioni scatenatesi all’indomani della pronuncia del TAR di Catania che ha sospeso la delibera della giunta municipale datata 14.08.2014, recante il n. 618. Non desideriamo entrare nel merito del provvedimento giudiziario, riteniamo neppure Lei lo vorrà, ma non possiamo non restare sorpresi nel constatare come parte della cittadinanza, evidentemente fedele elettoralmente all’attuale Giunta, ritenga lecito assumere atteggiamenti di insofferenza verso un ordine dell’autorità giudiziaria emesso al termine di un processo nel quale è stato garantito il pieno contraddittorio ed il rispetto del diritto di difesa di tutte le parti che vi hanno preso parte. Tali atteggiamenti sono sfociati persino nel rivolgere epiteti e richieste di boicottaggio tramite social network contro i ricorrenti a cui il TAR ha dato per il momento ragione.
A fronte di tutto ciò, rimaniamo parimenti perplessi nel dover constatare come il governo di questa città non abbia sentito il dovere di spendere poche parole al solo fine di calmare gli animi sovraeccitati. Momenti di tensione abbiamo constatato pure in occasione della vicenda del blocco dei tir, con il sindaco in testa a fermare i veicoli appena sbarcati e, contestualmente a cercare di arginare, con modi e metodi non proprio istituzionali, il disappunto dei camionisti. Anche in tal caso, si è trattato di una iniziativa che il TAR di Catania ha bocciato giudiziariamente sospendendo il provvedimento amministrativo della giunta. Questo stato di cose ha fatto si che la città stia vivendo un clima di forte conflitto sociale e, quel che maggiormente temiamo, che esso possa acuirsi fino a raggiungere picchi pericolosi, difficilmente controllabili e, aggiungiamo, assolutamente non auspicati. Non è chi non veda come questa città, prigioniera dei suoi retaggi socio-politico-economici, prima, e di un certo modo di intendere l’amministrazione della cosa pubblica, adesso, non abbia alcuna prospettiva di sviluppo e di risanamento, ma noi rivendichiamo, quanto meno, il rispetto delle regole, l’osservanza dei provvedimenti delle autorità quale esse siano.
Siamo stanchi di sentire dai media, ad ogni piè sospinto, che Messina è classificata nei fanalini di coda delle graduatorie delle città italiane in termini di vivibilità, di ecosistema, etc. Se deve ancora essere così per il momento, vogliamo essere tra le prime di quelle in cui vige la più completa adesione alla legalità e, soprattutto, alla Giustizia nella quale crediamo.
Come Comitato Libera Messina ci appelliamo alla S.V. affinché Ella, nell’ambito dei Suoi poteri e della veste istituzionale che ricopre, sia in grado di fornire quei contributi di pacatezza, sobrietà e di rispetto delle regole, essenziali in una società che abbia l’ardire di definirsi civile, che altri, almeno fino a questo momento, non hanno sentito, nel loro cuore e nell’adempimento della loro pubblica funzione, di dover diffondere a cittadini tutti”.