Il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti del teatro Vittorio Emanuele diventano oggetto di un botta e risposta a distanza tra la capogruppo consiliare di “Cambiamo Messina dal Basso”, Lucy Fenech, ed il presidente dell’ente Maurizio Puglisi. Nei giorni scorsi, la consigliera comunale aveva denunciato, in una conferenza stampa, alcune anomalie (vedi qui). Alle accuse della Fenech risponde oggi Puglisi, tramite una lettera aperta indirizzata proprio alla consigliera comunale.
«Gentilissima Consigliera Fenech, in relazione ai rilievi da Lei sollevati nella recente conferenza stampa, sento la necessità di precisare alcune circostanze», scrive il presidente del teatro Vittorio Emanuele. Ecco le sue precisazioni:
Prezzi dei biglietti
Il prezzo dei biglietti è stato aumentato tenendo conto della media presente negli altri teatri pubblici siciliani. Si va infatti (per la stessa tipologia di posto) dagli 88 € previsti al teatro Massimo Bellini di Catania, ai 32 € per il Teatro Biondo di Palermo, mentre per la stagione 2016/17 i prezzi dei biglietti del teatro Stabile di Catania non sono stati ancora resi pubblici E’ vero che in un primo momento era stato deciso un aumento del 20%, ma per esigenze di natura contabile si è deciso di aumentarlo fino a 35 euro per la platea. Tenga conto che le scontistiche che prevediamo fanno in modo da abbassare notevolmente il prezzo del biglietto intero. Relativamente al fatto che nella prima bozza di bilancio del luglio 2016 nulla di tutto ciò era stato previsto, mentre nel bilancio di previsione approvato nel mese di settembre sono intervenuti questi aumenti, ciò è dovuto al fatto che sono intervenute nel frattempo una serie di direttive da parte del Dipartimento Turismo nonché una serie di rilievi dei revisori dei conti relativamente alla circostanza che tutte le attività devono autosostenersi non potendo contare minimamente sul trasferimento regionale per quanto riguarda le stesse. Credo che questo debba e possa essere un argomento serio di riflessione politica sul quale dovremmo confrontarci.
Prezzi abbonamenti
L’unico vero abbonamento in senso tecnico è quello intero, il cui costo medio per rappresentazione è di € 14 per spettacolo (come l’anno scorso), contro i 17.50 € del Teatro Stabile di Catania, e i 18 € del teatro Biondo di Palermo (il Teatro Bellini lo lasciamo fuori perché fuori categoria). Solo per questo abbonamento, infatti, viene rilasciata una regolare tessera. Le altre forme di “abbonamento a scelta”, sono impropriamente chiamate tali, si tratta infatti di carnet di biglietti che vengono pre-acquistati dall’utenza e il cui costo (e il relativo vantaggio) non può non essere rapportato che al prezzo dei biglietti attuale. Tale forma di fidelizzazione, oltre a comportare, comunque, un grosso vantaggio per chi lo acquista, non trova eguali in nessun altro teatro. Infatti la scelta è totalmente libera su tutti gli spettacoli presenti in cartellone, mentre solitamente i pacchetti di spettacoli che vengono proposti dagli altri teatri comportano una scelta dell’utente limitata essendo il pacchetto per la metà già composto dal teatro stesso. In relazione all’aumento del 100% relativamente ad alcune tipologie di abbonamento posso dire che la circostanza è vera ma più che di percentuali bisognerebbe parlare di numeri. Queste infatti sono le cifre relative all’aumento del costo unitario per singolo spettacolo: – per l’abbonamento a scelta a 18 spettacoli in seconda galleria si è passati dai 4.44 € del 2015/16 ai 7.22€ del 2016/17 per i biglietti senza riduzione, mentre per i giovani under 30 si è passati dai 3.61 € del 2015/16 ai 4.33 € del 2016/17; – per l’abbonamento a scelta a 8 spettacoli si è passati dai 4.75 € del 2015/16 ai 9.63 e del 2016/17 per i biglietti senza riduzione, mentre per i giovani under 30 si è passati dai 3.90 € del 2015/16 ai 5.75 € del 2016/17. Parliamo di cifre tutte inferiori ai 10 e anche ai 5 €, mi sembra che la possibilità di accesso sia garantita come in nessun altro teatro.
Scontistiche gruppi
Su questo devo sicuramente fare ammenda per aver ingenerato l’equivoco di favorire alcune categorie a discapito di altre. Lungi da me questa idea. La previsione dello sconto del 30% per gruppi minimo di 10 persone si riferisce a tutti i gruppi organizzati facenti parte di una struttura o organizzazione riconosciuta in quanto tale. I componenti di un Associazione o di una Onlus, gli appartenenti al corpo docente degli istituti scolastici cittadini, i componenti degli ordini professionali, e tutte le organizzazioni che ne facciano richiesta possono accedere a tale forma di scontistica. Anzi prendo spunto per pubblicizzare tale circostanza che verrà resa nota anche sul sito dell’Ente. Il fatto che siano comparsi nel frattempo soltanto i club service e i Cral, non voleva essere un esclusione per gli altri. Si è trattato soltanto dei primi due gruppi con i quali abbiamo parlato e quindi sono stati citati in maniera esplicita, ma ciò non preclude affatto che ve ne siano altri, anzi che ben vengano. Tengo a rimarcare, inoltre, che oltre al 30% per i gruppi (così vengono chiamati negli altri teatri), il 40% per i giovani under 30 e il 20% per gli over 65, abbiamo anche previsto l’abbattimento del 40% per i lavoratori dello spettacolo e per tutti gli iscritti alle scuole di teatro cittadine che fanno richiesta in tal senso. Altre forme di riduzione sono oggetto di studio e di valutazione, anzi sono sicuramente graditi dei suggerimenti. Puglisi conclude la sua nota, ribadendo di essere a disposizione della consigliera Fenech «per qualsiasi ulteriore chiarimento e confronto su tutte le tematiche attinenti l’Istituzione Teatro di Messina».