In attesa che scoppi il putiferio in Commissione sulle isole pedonali, con le proposte che si moltiplicano come i pani ed i pesci, c’è chi coglie la palla al balzo per ribadire il no alla chiusura della via dei Mille. Il Comitato spontaneo No isola, presieduto da Antonio Crupi, finito tra i “cattivi” della lunghissima telenovela negli anni scorsi, ha scritto una lettera agli assessori Musolino e Scattareggia per ricordare che ci sono sentenze del Tar ed articoli del codice della strada a supporto della loro tesi.
“Esprimiamo soddisfazione per il diniego sino ad oggi espresso dall'Amministrazione Comunale in riferimento alla richiesta dell'istituzione dell'Isola Pedonale in Via dei Mille nel periodo natalizio- si legge- Prendiamo atto che per la prima volta s'intende rispettare la normativa in materia ed in particolare : gli artt. 6, comma a, e 7, comma 9, del Codice della Strada, ripetutamente violati, negli anni passati, dalla Giunta Accorinti nonostante le denunce presentate per i reati di cui agli artt. 323 e 650, codice penale”.
Il Comitato ricorda anche la sentenza emessa dal Tar di Catania il 26 ottobre 2015 che ha annullato la delibera dell’amministrazione Accorinti relativamente all’isola in via dei Mille ed ha condannato sia il Comune che l’associazione Millevetrine al pagamento delle spese giudiziali.
“Riconosciamo grandi meriti al Sig. Sindaco, al Vice Sindaco, ed agli Assessori Musolino e Scattareggia, per non avere ceduto, non solo alla desolante manifestazione, di carattere prettamente ideologico, effettuata dal Movimento Cambiamo Messina dal Basso, a cui hanno partecipato, come risulta da vari filmati, circa 30 persone di cui solo due commercianti con negozi in Via dei Mille” conclude la lettera evidenziando come ci siano commercianti che dall’isola pedonale nella via hanno subito danni.
In questo momento quindi le posizioni sono molteplici: c’è chi la vuole solo in via dei Mille, chi solo nel Viale S. Martino, chi in entrambe le arterie, chi solo a metà in entrambe le arterie, chi non la vuole affatto e chi vuole soprattutto che sia l’avversario a perdere la battaglia.
Uno spaccato tipicamente messinese che da 10 anni almeno vede la città divisa, ridicolmente, tra Guelfi e Ghibellini, come se la civiltà avesse un preciso confine geografico da individuare in pochi metri di strada oltre i quali qualsiasi decisione si prende non ha lo stesso valore. L’isola è civile solo se è quella che ho deciso io.
Rosaria Brancato