Come prevedibile, negli ultimi giorni stiamo assistendo ad un fiorire di dichiarazioni di rappresentanti politici regionali e manager sanitari che, dopo lungo silenzio e con il consueto equilibrismo per non scontentare alcuno, hanno inteso partecipare al dibattito sull'ennesima revisione del piano di riordino ospedaliero, alcuni smentendo sè stessi. Con una nota del 13 aprile scorso, gli scriventi avevano richiamato l'attenzione del management aziendale e dei Colleghi medici sul fatto che l'Azienda Papardo fosse quella a subire le maggiori penalizzazioni, con la perdita di Strutture Complesse e la cancellazione di una cospicua quota di posti letto, con prevedibile conseguenze sulle piante organiche della dirigenza medica e del comparto. Non avendo riscontrato la necessaria sensibilità sul tema, con ostinazione e con la collaborazione di alcuni Colleghi che hanno condiviso i nostri timori, a fine Maggio si è presa l'iniziativa di un’ assemblea generale aperta a tutti i dipendenti dell'A.O. Papardo; a questa si è registrata una massiccia partecipazione sia del personale medico che del comparto, in quell'occasione è stato redatto ed approvato un documento, in seguito sottoscritto dalla maggioranza dei dipendenti dell'A.O. Papardo. Dispiace registrare quella minoranza (2 – 3%) che non ha condiviso quest'azione e che, qualcuno di questa, ha rimproverato e redarguito minacciato alcuni infermieri che avevano aderito all'iniziativa. Nonostante la protesta emersa dall'assemblea dei dipendenti del Papardo, è proseguito un assordante silenzio da parte di chi, rappresentanti politici e sindacali, avrebbero dovuto interloquire a favore dell'A.O. Papardo presso l'Assessorato alla Salute. Preso atto dell'isolamento e del possibile declino che avrebbe potuto subire la nostra Azienda, si è ritenuto opportuno ripartire da quel documento sottoscritto nell'ottobre 2016 dai quattro Direttori Generali delle Aziende Sanitaria ed Ospedaliere della nostra provincia; un documento che anticipando il piano di riordino ospedaliero, prevedeva una distribuzione equa e condivisa dell'offerta assistenziale sul territorio e nel rispetto delle diposizioni della L. Balduzzi. Gli stessi attori, con la presenza del Magnifico Rettore dell'Università di Messina, in un incontro nel maggio u.s. hanno confermato lo spirito ed il contenuto del precedente documento. Su questo assunto gli scriventi, assieme ad altri Colleghi Medici dell'A.O. Papardo, nella sede istituzionale della Presidenza dell'Assemblea Regionale, hanno avuto la possibilità di confrontarsi con l'Assessore alla Salute, segnalando come la provincia di Messina, nel piano di riordino ospedaliero, abbia subito le maggiori penalizzazioni; ed in particolare l'A.O. Papardo l'unica a perdere Strutture Complesse, posti letto e conseguente riduzione della pianta organica con dichiarati esuberi nella dirigenza medica e nel comparto. L'Assessore Gucciardi, rassicurandoci sul fatto che il piano di riordino non fosse ancora definitivo e che ancora fosse possibile la rimodulazione dello stesso, ha dichiarato che quei documenti interaziendali condivisi di Maggio ed Ottobre fossero un buon punto di partenza. In quell'occasione abbiamo avuto contezza come la nostra deputazione regionale giocasse due parti in commedia, approvando la rimodulazione della rete ospedaliera in Commissione Sanità in meno di 1 ora mantenendosi silenziosa su quanto stava per accadere. Sempre in quell'occasione, quali rappresentanti dell'A.O. Papardo, abbiamo dichiarato che l'assemblea dei dipendenti del Papardo non intendeva affidare deleghe di rappresentanza o intermediazione con l'Assessorato od altri organi regionali Istituzionali a sigle sindacali o politici regionali ed avrebbe proseguito direttamente la propria azione in difesa e tutela dell'Azienda e della sanità in genere nella provincia di Messina. Ciò al fine di evitare fughe in avanti e richiamare i management aziendali al mantenimento delle finalità vocazionali delle loro Aziende.
In virtù di quanto detto non si capiscono le affermazioni apparse, nei giorni scorsi sui giornali on-line che fra l'altro apparivano contraddittorie giungendo al punto di negare la riunione di Maggio che riesumava e riaffermava l'accordo inter-aziendale di Ottobre 2016.
Gli scriventi, certamente non seguiranno le dichiarazioni apparse sulla stampa, ma continueranno a mantenere la massima attenzione su quanto e come sarà rimodulato l'assetto sanitario della città, tutelando la salvaguardia del Papardo senza andare contro qualcuno e certamente non entrando nel merito delle qualità di Altri, ma senza dubbio invitandoli a non dichiarare inesattezze ed attenersi alle vocazioni per cui nascono (vedi legge regionale del 09/11/2015 n° 24 art.1 riguardante: “accorpamento dell'Ospedale Piemonte all'IRCCS).
Prof. F. Cascio, Prof. V. Adamo, Prof, F. Salpietro, Dott. L. Mondello, Dott. F. Matroieni, dott. G. Matroieni