In qualità di docente “deportata” sono molto amareggiata e dissento totalmente dalla comunicazione stampa fatta questa mattina al TG1, rete nazionale, da cui si è evinto che l’inizio dell’anno scolastico non potrà essere regolare a causa della vacanza degli insegnanti.
Si badi bene, vacanza, non nel senso stretto del termine, bensì di vuoto nei posti di lavoro presso i quali decine di migliaia di insegnanti sono stati costretti al trasferimento in nome della famigerata legge sulla c.d. Buona Scuola.
Allora, sorge d’obbligo una immediata riflessione dettata dalla esigenza di garantire non solo dignità alla persona umana ma , anche e soprattutto, alle decine di migliaia di insegnanti che, dopo aver contribuito con tutti i propri titoli di studio a migliorare il livello culturale del nostro beneamato Paese, sono stati trattati come gli ultimi dei migranti, tra l’altro impossibilitati a fruire dei benefici a questi ultimi riservati come rifugiati e/o beneficiari di trattamento internazionale.
Pertanto, appare non veritiero ed offensivo della dignità dei docenti sostenere che l’anno scolastico non possa iniziare secondo le buone aspettative ministeriali senza però dare alcuna importanza alle migliaia di famiglie totalmente “smantellate” dal proprio luogo di residenza (e senza tenere in alcuna considerazione i singoli status ed esigenza personali) per andare a coprire posti c.d. vacanti riservati , quasi come un trattamento di favore, ai docenti che , per avventura, non sono riusciti a mantenere la propria allocazione sul territorio di provenienza.
Ma non è tutto. Occorre anche considerare lo stuolo di furbetti che , cavalcando l’onda più favorevole, sono stati in grado di “beffare” nel proprio territorio altri docenti che, invece, avevano il pieno diritto a permanere ed, invece, sono stati “brutalmente” colpiti dal trasferimento involontario senza che sia stato possibile far valere i propri diritti anche a causa della c.d. lentezza della giustizia.
La misura è ormai colma!!!
Mi rammarico dover esprimere tanta negatività ma è necessario per il bene dell’intero Paese, ormai giunto sull’orlo del baratro (ovviamente pensiero personale!!) che si prenda coscienza della veritiera situazione in cui versa l’intero gruppo dei docenti italiani, trattati come i peggiori operai di una industria che, al contrario, dovrebbe fornire alla nostra bella Italia, tutte le menti che nel futuro prossimo si dovrebbero preoccupare di mantenere vivo lo spirito di nazionalità che ormai è stato cancellato quasi del tutto.
Firmato
docente deportata forzosamente con alta dignità di cittadina