Le lettere di licenziamento sono arrivate. I dipendenti Atm hanno iniziato a ricevere, per mezzo di raccomandata, la lettera che porta avanti il licenziamento collettivo per i 461 lavoratori dell’Azienda trasporti di Messina in liquidazione. Così come previsto dalla procedura di legge messa in campo per effettuare poi il transito dei dipendenti alla nuova Atm spa. Troppi punti però sono ancora in sospeso. E adesso è il momento di coinvolgere nuovamente tutte le parti in causa e condividere le successive mosse salienti di questa fase delicatissima che vede in ballo il futuro occupazionale di quasi 500 lavoratori e la tenuta della nuova Azienda di trasporto pubblico in città».
A sostenerlo Filt Cgil, Uiltrasporti e Cub Trasporti che hanno scritto ai Liquidatori Atm, alla nuova Atm spa e al suo presidente Pippo Campagna, al vicesindaco e assessore alla Mobilità Salvatore Mondello. L’emergenza sanitaria Coronavirus ha inevitabilmente interrotto il percorso che Aziende, sindacati e Centro per l’Impiego stavano portando avanti. Per le tre sigle sindacali però è il momento di completare il confronto.
«Riteniamo opportuno e proficuo, nell’interesse dei lavoratori e delle stesse Aziende Atm in Liquidazione e Atm Spa, utilizzare queste settimane prima della cessazione del servizio di ATM in liquidazione per cercare una positiva e condivisa soluzione alle questioni rimaste ancora aperte –commentano i segretari Carmelo Garufi, Michele Barresi e Filippo Sutera». I nodi da sciogliere sono: saldo del Tfr e competenze di fine rapporto, contenzioso del personale, clausola sociale, assunzioni di personale autista.
«Vogliamo sollecitare e favorire la definizione del percorso di transito dei lavoratori, che si svolge peraltro in una fase di evidenti criticità dovute all’emergenza sanitaria in corso. Per garantire i diritti e la necessaria serenità ai dipendenti, occorre a nostro avviso la massima condivisione tra le parti ed urgenti incontri congiunti. E’ necessario- concludono i sindacati- programmare il transito dei lavoratori e avviare anche in questo caso la cosiddetta “fase 2” che riguarderà sia ATM in liquidazione, ma che soprattutto vedrà coinvolta la nuova S.p.a con interventi organizzativi e produttivi che si intravedono di non semplice attuazione, al fine di coniugare la ripresa delle attività con le necessarie tutele della sicurezza di lavoratori e utenza».