Politica

“L’ex Margherita deve tornare a essere un ospedale”

MESSINA – “Un bene indisponibile del sistema sanitario nazionale. L’ex Margherita deve tornare a essere un ospedale”. CittadinanzAttiva continua la sua battaglia e il responsabile Nino Quartarone ha dato mandato agli avvocati di chiedere al ministero delle Regioni e delle Autonomie di attivare le procedure per giungere all’annullamento dell’articolo 2 della legge del 2015. Niente Cittadella della cultura, insomma, ma la struttura deve essere ancora destinata, per l’associazione messinese, a scopi sanitari.
Un convincimento che è stato espresso nella nuova assemblea dell’associazione, con la dottoressa Grazia Calarco, responsabile dell’Assemblea territoriale Messina, che ha presentato il parere dell’avvocato Enzo Palumbo.

“Sull’ex Margherita intervenga il sindaco”

Secondo questa impostazione, sostiene CittadinanzAttiva, risulta “assurdo l’utilizzo dei finanziamenti destinati ai beni culturali per i lavori di rifunzionalizzazione della Cittadella della cultura. E, poiché la notizia stata data ufficialmente dalla presidenza della Regione, è di tutta evidenza che chi doveva correttamente informare non l’ha fatto. Peraltro il Dipartimento Civiltà antiche e moderne della nostra Università, attraverso i suoi dottorati di ricerca, ha precisato quali sono i processi da osservare per la riqualificazione e di rifunzionalizzazione dei Beni culturali”.
In più, CittadinanzAttiva chiede al sindaco di Messina, “nella sua qualità di autorità sanitaria locale, quali
iniziative concrete intende assumere per garantire, al sistema sanitario nazionale, tale bene. Ovviamente continueremo la nostta battaglia a tutti i livelli e in tutte le sedi”.

Nei fondi Fsc 16,8 mln per la Cittadella della cultura

In ogni caso, nell’accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, 16,8 milioni sono stati destinati alla Cittadella della cultura, per riconvertire l’ex ospedale “Margherita”. Un progetto che si attende da anni e che ha visto Tempostretto in prima fila battersi perché si potesse realizzare, denunciando i ritardi e lo stato d’abbandono in cui versa la struttura.

Nella Cittadella della cultura, è stata prevista la futura sede della Biblioteca regionale “Giacomo Longo” (padiglione 10), il museo archeologico (pad. 1), un museo del terremoto (2) e la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali (3). Per il padiglione 10, il progetto è esecutivo ma è stato definanziato, mentre per i primi tre si è ancora nelle fasi preliminari. E ancora la destinazione, per scelta dell’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, può essere modificata.