A Piazza Cairoli un evento di cultura ed informazione contro l'omofobia che durerà tutta la giornata. Tra gli ospiti, il sindaco Renato Accorinti e l’assessore alle pari opportunità Patrizia Panarello. Tra gli obiettivi: accelerare sul registro delle unioni civili.
Il 17 maggio del 1990 l’Organizzazione mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla classificazione ufficiale delle malattie. Per celebrare questa grande conquista e per andare avanti sulla strada dei diritti civili e dell’uguaglianza tra tutti i cittadini, invocata dallo stesso Articolo 3 della nostra Costituzione, oggi a Piazza Cairoli un evento di cultura ed informazione LGBT che durerà tutta la giornata. Tra gli ospiti, il sindaco Renato Accorinti e l’assessore alle pari opportunità Patrizia Panarello, l’amministrazione comunale ha offerto il proprio patrocinio alla manifestazione, insieme al consiglio della IV circoscrizione, co-organizzatore della giornata, mentre interverranno, tra gli altri, il segretario della Cgil di Messina Lillo Oceano, la professoressa Antonella Cocchiara, dell’Ateneo peloritano; Saro Visicaro, dell’osservatorio Lucia Natoli; Rosario Duca, presidente provinciale di Arcigay e Annamaria Garufi, animatrice storica della LELAT. Previste anche due “sorprese” e a chiudere la serata uno spettacolo di Drag Queen.
“Arcigay non limita il proprio intervento ai problemi del mondo omosessuale” ha sottolineato Rosario Duca. “ Il nostro no alle discriminazioni vale per tutte e tutti i più deboli e i senza potere. Lo testimonia la fitta rete di relazioni e collaborazioni che abbiamo tessuto con l’associazionismo e il volontariato in città e in provincia. Con noi in piazza ci saranno l’Avis, con la sua autoemoteca destinata a fare informazione e prevenzione riguardo alle malattie a trasmissione sessuale; il centro muticulturale Officina; la CGIL, il circolo locale del PDCI, la lista L’altra europa con Tsipras, il Cedav, il Teatro Pinelli Occupato ed altri ancora”.
Per Arcigay, Messina è una città dove l’omofobia non si manifesta con episodi di intolleranza esplicita o di violenza. “Facciamo i conti piuttosto con un’omofobia latente che si manifesta negli interstizi delle istituzioni e degli uffici pubblici, ogniqualvolta si fa fatica a vedere riconosciuti quei diritti e quella dignità che in gran parte dell’Europa è ormai un dato consolidato”, fa notare Duca.
Il consiglio comunale di Messina non ha ancora discusso sull’istituzione del registro delle Unioni Civili. “Il passaggio ulteriore in consiglio lo solleciteremo anche dal palco” annuncia Elvin Buda, che per il direttivo del circolo Makwan segue l’iter del Registro. “Abbiamo già avuto riscontri positivi da diversi esponenti dei gruppi consiliari. Manca perciò il passaggio conclusivo in aula per poter affermare che Messina al pari di numerosi comuni siciliani che l’hanno già fatto , fa propria la sfida dei diritti e della modernità e si conferma città europea”.
L’Assessore alle pari opportunità, Patrizia Panarello, ha ribadito in una nota ufficiale il pieno sostegno al registro delle Unioni Civili da parte dell’intera Giunta Comunale: “La Giunta ha deliberato nel mese di dicembre 2013 l’istituzione del Registro delle Unioni Civili e la proposta di regolamento per il riconoscimento delle medesime, incaricando il dipartimento demografico di porre in essere tutti gli atti successivi e consequenziali. L’iter è lungo, ma la prossima settimana la proposta andrà in Commissione e verosimilmente a brevissima scadenza sarà trattata in una seduta del Consiglio comunale. L’Amministrazione Accorinti da sempre è a favore delle Unioni Civili e questo è un dato di fatto innegabile”.
I Comuni che hanno approvato in via definitiva il registro delle Unioni Civili nella Provincia, sono, finora: Milazzo, Torregrotta, Mazzarà S. Andrea e Taormina. Parere favorevole all’istituzione del registro è stato espresso anche da quattro dei sei quartieri di Messina, ovvero dai consigli della II-III-IV e V Circoscrizione. Grande attesa per la discussione in Consiglio Comunale, dopo le rispettive delibere di Giunta, nei comuni di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e S. Alessio Siculo. In altri sei comuni l’iter è già stato avviato. “In tutti gli altri – fa sapere Rosario Duca – le richieste sono state presentate, ma ancora non abbiamo avuto risposte”.