Perfettamente in linea con i tempi l’incontro voluto ed organizzato dalla scrittrice e critico letterario Eliana Camaioni, in collaborazione con la libreria Doralice. “Diverso da chi”, questo il titolo dell’evento, è stato un momento di confronto e di scambio intellettuale sul tema dell’ “amore, al di là dei generi e delle convenzioni”, pensato per mettere a confronto due autori che, attraverso strategie e contesti narrativi diversi, si sono recentemente espressi sull’argomento. Parliamo di Valeria Ancione e Luigi La Rosa che, grazie anche all’ospitalità della sede dell’Ordine degli Avvocati, hanno presentato e discusso delle loro ultime opere, “La dittatura dell’inverno” e “Solo a Parigi e non altrove”.
Si tratta di due libri molto diversi, ma legati dal comune fil rouge del raccontare un amore non convenzionale, sebbene, il lettore lo apprende attraverso le letture, la “convenzionalità” non è un concetto che appartiene a questo sentimento. Proprio su questo spunto si è mossa la discussione intavolata tra i partecipanti all’incontro, che si è trasformato in vibrante dibattito a causa della scottante concomitanza con l’emanazione del decreto Cirinnà sulle unioni civili.
“Il fatto che l’incontro sia stato organizzato proprio all’indomani dell’uscita del decreto, in realtà non è stata che una fortuita coincidenza”, ha precisato l’organizzatrice, ma senza dubbio questa casualità ha consentito di parlare con maggiore consapevolezza di un tema complesso e, bisogna dirlo, ad oggi scottante. Alla presenza dello psicologo e psicoterapeuta Giuseppe Raso, degli avvocati Lucilla Risicato e Lucia Ruggeri (rappresentante di Messina della Rete Lenford – Avvocatura per i Diritti LGBT) e del presidente dell’Arcigay di Messina Rosario Duca, la questione è stata affrontata attraverso spunti prospettive diverse. Si è discusso dei ruoli di genere, nei quali spesso tendiamo ad auto-incarcerarci; della creatività che l’essere umano prova fin dall’infanzia e che spesso la società, con la sua tendenza a catalogare in maniera troppo restrittiva, tende a spegnere; della naturale tendenza, di ogni essere umano, a ricercare un compagno con cui condividere la vita. A fare da controparte al tema, le letture scelte dalla Camaioni, storie che si interrogano e ci spingono ad interrogarci su domande universali: “è possibile vivere senza amore?”, “potrò provare ancora questo sentimento?” …La storia di una donna alla ricerca della propria identità, di quell’autenticità che ha dimenticato di perseguire, e che poi ritrova attraverso l’amore per un’altra donna; la storia di un uomo che fugge da un amore finito male, e che si perde per le vie di Parigi, inseguendo le vite di tanti artisti che, infrangendo le convenzioni sociali, hanno trovato il proprio vero io. Sono circostanze nelle quali chiunque, a prescindere dal proprio sesso, potrebbe immedesimarsi, perché sono esperienze che appartengono al nostro comune sentire di esseri umani. Ecco che queste storie non sono che lo spunto per provare a comprendere ciò che la società fa ancora fatica ad accettare: l’universalità dell’amore, di questo sentimento che si realizza spontaneamente tra due esseri umani e che va al di là della razionalità, degli schemi e delle categorizzazioni. Questo il motivo di fondo che, come un comune sentire, si è concretizzato dalle varie voci di chi è intervenuto.
L’incontro si è concluso ancora con un richiamo all’attualità. “Il decreto è stato un importante passo avanti nella storia del nostro paese”, ha commentato l’avvocato Ruggeri, “perché ha garantito alle coppie omosessuali alcuni importanti diritti, come l’assistenza sanitaria, il diritto ereditario, e la reciproca assistenza morale e materiale. Ma più ancora che queste conquiste, la vera vittoria è che si sia dato finalmente dignità ad un sentimento, e il fatto che chi lo prova non sia più costretto a doversi vergognare, nascondere o giustificare.”
I passi da fare, però, sono ancora tanti.
Laura Giacobbe