Sarà presentato nel Salone delle Bandiere del Comune di Messina il libro L’ultima Pandemia. 1887: acqua igiene e colera a Messina, che rappresenta l’esordio come scrittrice della messinese Giusi Arimatea, insegnante, giornalista e critico teatrale.
Nel linguaggio comune i termini “epidemia” e “pandemia” vengono spesso scambiati per sinonimi, anche se in realtà il secondo indica una maggiore diffusione e una più elevata mortalità. Di conseguenza, traspare fin dal titolo dell’opera la gravità dell’argomento affrontato dall’autrice.
“La Pandemia cui fa riferimento il libro partì dall’Asia e colpì davvero tanti Paesi prima di raggiungere Messina, che avrebbe potuto essere più preparata” spiega Giusi Arimatea. “Invece, all’epoca a Messina si stavano effettuando vari lavori per abbellire la città, trascurando però le condizioni igienico-sanitarie e la questione idrica. In totale morirono milletrecento persone, e in città il dolore per le perdite andava di pari passo alla paura dovuta all’ignoranza su cosa stesse succedendo. Si sapeva molto poco sull’eziologia delle malattie veicolate dall’acqua, e dicerie e superstizioni la facevano da padrone”.
Sia la genesi che la pubblicazione del libro hanno seguito un percorso tutt'altro che prestabilito, come aggiunge l’autrice: “Ho l’abitudine di leggere molto sulla storia di Messina, è un argomento che mi affascina, perché credo che conoscere il passato sia fondamentale per capire il presente. Nello specifico, imbattendomi in questa fetta di storia, che reputo importantissima, mi sono sorpresa di quanto sia stata trascurata finora. Ho raccolto a lungo il materiale necessario per la stesura dell’opera, ma anche dopo averla terminata non avevo in mente di pubblicarla. Ci sono voluti anni, e l’incoraggiamento del professore Giuseppe Restifo, affinché il libro vedesse la luce”.
Nell’opera si riscontra una grande attenzione al dato storico-scientifico, riscontrabile nell’ampia bibliografia, ma la lettura non ne viene affatto appesantita. “Ho cercato di rendere il testo il più fruibile possibile, dando grazie spazio ai risvolti umani, cercando di trasmettere a ogni lettore cosa abbia significato, per i nostri concittadini del passato, vivere quell’esperienza drammatica. L’argomento è naturalmente molto serio, e proprio per questo ritenevo fondamentale che l’opera avesse una sua leggerezza. Mi occupo da tanto di teatro, e credo che il mio amore per il teatro si noti all’interno del libro”.
Leggere L’ultima Pandemia. 1887: acqua igiene e coler a Messina permette di conoscere una porzione importante della storia della nostra città, ma suggerisce anche riflessioni sull’attualità: “Anche se in modo naturalmente diverso rispetto a più di un secolo fa, anche oggi c’è molto da discutere sulle condizioni igieniche e sui problemi idrici che affliggono la nostra città. Inoltre, avere presente tutte le difficoltà e i problemi affrontati nel corso della storia può dirci qualcosa sul “messinese” da un punto di vista antropologico.
La passione della scrittrice per il teatro, oltre che trasparire dal testo, accompagnerà anche la presentazione. Gli attori Milena Bartolone, Gabriella Cacia e Stefano Cutrupi, del Teatro dei 3 Mestieri, infatti, saranno protagonisti del reading di una scena de U Contrà (il contravvaleno N.d.R.) di Nino Martoglio, che Giusi Arimatea ha scelto di inserire nella propria opera.
Presentazione del libro di Giusi Arimatea “L’ultima Pandemia. 1887: acqua igiene e colera a Messina”
Lunedì 15 ottobre, ore 18
Salone delle Bandiere del Comune di Messina
Interverranno Cateno De Luca, sindaco di Messina, Vincenzo Trimarchi, assessore alla cultura, Giuseppe Restifo, docente di storia all’Università di Messina, e l’editore Armando Siciliano