“Eroi silenziosi in un mondo ormai nel caos”. Così sono stati definiti i due agenti della Polizia di Stato che lo scorso 4 luglio a Ragusa hanno salvato da morte certa la piccola Federica, 6 anni. Non indossavano le divise che ogni giorno li identificano con il lavoro che fanno. Erano in vacanza con amici e controllavano i propri figli che facevano il bagno in piscina. E grazie alla loro presenza a bordo vasca all’interno del villaggio turistico Kastalia, a Scoglitti si è evitata la tragedia.
A raccontare del salvataggio della piccola Federica e a chiedere un encomio per il sovrintendente capo Pietro Frassica e l’assistente capo Massimo Mannino, ci ha pensato un loro amico, l’ingegnere Tommaso Amato, che il 4 luglio era insieme a loro in piscina e ha visto i suoi due amici salvare la bambina. La lettera è indirizzata al questore di Ragusa Giuseppe Gammino, con la richiesta di un riconoscimento ufficiale “in modo che il loro modo di agire sia da esempio a tutti noi ed, in particolar modo, ai giovani d’oggi, i quali, ormai schiavi della TV e di internet, credono che certe cose accadano solamente nei film e non possano accadere nella realtà”.
I due “eroi”, il primo in servizio presso il 5° Reparto Volo di Reggio Calabria e il secondo presso l’Upgsp della Questura di Messina, il pomeriggio del 4 luglio si trovavano insieme ad altri amici, tra i quali l’ingegnere Amato, a fare il bagno in piscina, nella zona riservata ai bambini. “Ad un certo punto, mentre chiacchieravo con Mannino, il bagnino ci segnala la presenza di una bimba che galleggiava a faccia in giù a non più di due metri da noi – scrive nella lettera Amato – ci siamo avvicinati credendo che stesse giocando, ma nei pochi secondi del tragitto ci siamo resi conto che non stava affatto giocando”. La piccola Federica appena viene girata a pancia in su mostrava il viso pallido e le labbra viola. “Mannino si è subito reso conto che la bimba non respirava e che la situazione era molto grave – prosegue Amato – l’abbiamo adagiata a bordo piscina. Io non sapevo che fare ed ho iniziato a chiedere aiuto; nel frattempo, Frassica, resosi conto dell’accaduto, si è precipitato nei pressi della bimba ed ha iniziato la respirazione “bocca a bocca”, mentre Mannino, alternandosi con Frassica, procedeva con leggere pressioni sul petto. La bimba ha iniziato ad espellere acqua, sia dalla bocca che dal naso, ma, purtroppo, non reagiva in alcun modo”. Qualcuno della Direzione del Villaggio chiama il 118. Ma il tempo passa e la piccola Federica non riprende i sensi. “I due poliziotti hanno continuato a praticare le operazioni di soccorso fino a quando, dopo circa 10-15 minuti credo, la bimba ha reagito e si è ripresa. Dopo circa 20 minuti, è arrivata l’ambulanza che ha trasportato la bimba in ospedale”. Sabato scorso, dopo due giorni trascorsi in osservazione la piccola Federica è stata dimessa e ora sta bene.
“Noi tutti e specialmente Frassica e Mannino, l’abbiamo potuta riabbracciare ed abbiamo trascorso qualche ora con lei. A parole non è possibile descrivere lo sguardo di Federica ed il “calore” che trasmetteva nell’abbracciare i due “poliziotti”; certamente ha capito, nonostante la giovanissima età, che deve a loro la vita” prosegue l’ingegnere Amato “Immagino che Lei, dottor Gammino, sia a conoscenza di questa mia breve storia e si chiederà il senso di questa mia lettera. Ebbene, la mia è una richiesta. E’ facile leggere sulle prime pagine dei giornali o sentire nei telegiornali nazionali, di agenti o altre figure delle Forze dell’Ordine, che per una loro “scelleratezza” hanno commesso atti degni di comuni delinquenti. È, invece, importante mettere in luce quelle gesta che, nella loro semplicità, hanno determinato un giovamento di importanza vitale, quale il salvataggio della piccola Federica”.
La richiesta dell’ingegnere Tommaso Amato è indirizzata al questore di Ragusa, ma siamo certi che anche i questori Carmelo Gugliotta e Guido Longo della questure peloritana e reggina, presso le quali prestano servizio i due agenti eroi, non esiteranno a dare il giusto riconoscimento ai loro poliziotti.