Si conclude l’odissea dei preziosi volumi dell’archivio storico messinese. Finalmente sono salvi in dei locali degni e salubri e soprattutto disponibili alla fruizione del pubblico. Da stamattina è stato riattivato il servizio di consultazione della biblioteca intitolata al poeta Tommaso Cannizzaro nelle sale del Palacultura Antonello, che ospita anche l’Archivio Storico. Renato Accorinti ha festeggiato l’esito positivo della battaglia del Movimento della Cultura, nata a seguito della sua denuncia lo scorso dicembre, quando aveva reso pubblico lo stato indecente in cui versavano i preziosi volumi dell’Archivio storico, chiusi in uno sgabuzzino e lasciati alla mercé di umidità e muffe. “Indipendentemente da chi ha portato avanti la lotta.” – ha dichiarato Accorinti – Vogliamo ricordare che c’è stata una battaglia. Non si è messa la testa sotto la sabbia come fanno in molti casi la maggior parte dei cittadini messinesi. Questo serva da monito per qualsiasi altra lotta”. Ancora però, dal punto di vista delle richieste messe nero su bianco dal Movimento della Cultura – formatosi spontaneamente in seguito ad un assemblea a Palazzo Zanca il 16 gennaio scorso – si è vinta una battaglia, non certo la guerra. Resta il problema, ad esempio, delle sale del Palazzo della Cultura impropriamente occupate da uffici che nulla hanno a che fare con il tema al quale l’intero edificio dovrebbe essere dedicato. Una sorte anomala che riguarda interamente il terzo, il quarto e il quinto piano del PalAntonello. Renato Accorinti ha nuovamente lanciato l’appello di spostare questi uffici in sedi più idonee liberando il Palacultura e permettendo così che i suoi spazi, aperti alla libera fruizione dei cittadini, siano finalmente sfruttati per la funzione a cui è destinato già dal nome. Inoltre l’attivista delle mille battaglie, con la tradizionale maglia rossa No Ponte, si scaglia contro gli attuali orari di apertura al pubblico della biblioteca. Si potranno consultare i libri solo due giorni a settimana, il martedì e il giovedì, e solo di mattina dalle 9,30 alle 12,30. Accorinti commenta sconsolato: “Nessuna biblioteca al mondo ha questi orari”. In effetti, nelle altre città ogni biblioteca pubblica è aperta dalla mattina fino alla sera, almeno sei giorni su sette.
La nascita dell’Archivio storico comunale risale al 1935 ed è composto di oltre 14 mila volumi che raccolgono le memorie storiche del comune di Messina. Un patrimonio per la salvaguardia del quale si è indignata e mobilitata gran parte della popolazione cittadina, che tramite le richieste del Movimento per la Cultura ha portato a un lieto fine una triste vicenda di indifferenza e degrado. Per simili lotte, però, ci vuole dedizione e tanto impegno, come sottolinea Accorinti che con tenacia è riuscito, di recente, a fare approvare il documento del Movimento della Cultura da tutti e sei i consigli circoscrizionali presenti nel territorio di Messina. La maggiore richiesta che il movimento rivolge ai quartieri è quella di disseminare il territorio di biblioteche pubbliche, da nord a sud, in centro come nella periferia.