Non da gennaio, forse da marzo, di sicuro non oltre la primavera. I lavori di riqualificazione della linea tranviaria sono stati consegnati lo scorso 26 novembre ma, almeno per ora, il servizio prosegue. Doveva fermarsi a gennaio, così nelle previsioni e negli annunci, ma si tirerà ancora qualche mese perché – dice la presidente di Atm, Carla Grillo – “lo faremo solo quando strettamente necessario. Il tram, con tutti i suoi limiti, è la seconda linea più utilizzata in città, dopo lo shuttle”.
Sono in corso i lavori di sostituzione delle cabine elettriche, un primo stralcio che vale poco più di 4 milioni. “La ditta ha ordinato il materiale necessario – prosegue la presidente -, circa 50 km di cavi dovrebbero arrivare a febbraio per poi essere posizionati lungo il percorso. In quel momento il servizio tranviario dovrà necessariamente essere sospeso perché andrà staccata l’energia elettrica. Proveremo a fermarlo più tardi possibile ma non possiamo andare troppo oltre, a un certo punto dovremo farlo per forza. Nel frattempo stiamo valutando le soluzioni alternative”.
Una è il cambio di percorso della linea 24, dallo scorso 2 gennaio. Da Papardo, capolinea non più alla Stazione Centrale ma alla Zir. Dall’Annunziata in poi, il percorso è simile a quello del tram, coprendo anche una parte del viale San Martino e di Provinciale, cioè le due zone più critiche.
“Abbiamo già fatto uno studio – dice ancora la Grillo – per servire la zona del viale San Martino, attendiamo l’ok del Comune per renderlo noto. A Provinciale, invece, i bus devono fare i conti con la sosta selvaggia, lì servirebbe un presidio fisso di vigili urbani e carro attrezzi. Creare una linea identica al percorso del tram è impossibile ma cercheremo di garantire al massimo le esigenze dei cittadini”.
Nel frattempo il servizio resta carente. In periodo natalizio erano addirittura solo tre i tram in linea. “Abbiamo avuto molte persone in ferie e malattia – spiega la presidente -, non c’erano abbastanza autisti”.
Oggi cinque vetture in servizio, di cui quattro revampizzate (4, 12, 13 e 14) e una “superstite” (la 10). Considerato che quelle rinnovate sono sette, mancano all’appello la 11 (incidentata dallo scorso aprile), la 5 (ferma da luglio per un guasto) e ora anche la 9 (in fermo tecnico). E serve recuperare almeno quest’ultima per arrivare alle sei necessarie a garantire l’orario stabilito dallo scorso 1. marzo, con frequenza di passaggio ogni 17 minuti. Una frequenza che raramente viene rispettata, con corse soppresse a cadenza quotidiana.