Coltivare la memoria e il ricordo degli ex internati. Questo l’appello lanciato dalla presidentessa della I sezione siciliana dell’Associazione Nazionale ex internato, Mariella Bottaro.
La I sezione siciliana dell’A.n.e.i. è nata il 27 febbraio del 2020, oltre 70 anni dopo il riconoscimento a livello nazionale dell’associazione ad opera del D.P.R. n. 403 del 12 aprile 1948. Scopo principale dell’A.n.e.i. è quello di mantenere viva la memoria degli internati nei lager nazisti e fornire supporto alle famiglie degli internati.
Gli internati erano i soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943 -quando fu proclamato l’armistizio dal governo Badoglio- si rifiutarono di collaborare con le formazioni germaniche del Wehrmacht e delle SS, prima, e con la repubblica sociale formata da Mussolini a Salò. Per questo motivo vennero deportati nei lager nazisti, dove furono costretti al lavoro coatto in condizioni disumane.
La I sezione siciliana dell’Associazione Nazionale ex internato nasce dunque su impulso di Mariella Bottaro, che di recente ha scoperto di essere figlia di un ex internato dei lager di Meppen e Dortmund.
«Quando ho saputo che mio padre non era stato un semplice prigioniero, bensì un internato dei lager di Meppen e Dortmund, sono rimasta sconvolta -racconta Mariella Bottaro- Perché avevo dovuto apprendere solo in quel momento la storia di mio padre e di altri 650.000 giovani travolti da un tale destino? Perché a scuola non avevo letto che due righe al riguardo? Non avevano forse una dignità anche loro? Tutti dovevano conoscere questa triste storia, non soltanto perché gli internati venissero onorati, ma soprattutto perché eventi simili non potessero ripetersi più».
Mariella Bottari ha quindi deciso di cercare altri, come lei, che erano figli o parenti di ex internati. Da li il passo è stato breve, ha preso contatti con la sede nazionale dell’A.n.e.i. e deciso di fondare la sezione siciliana.
«La sezione territoriale sicilana A.n.e.i. -spiega Bottaro- col tempo è riuscita a crescere, realizzando iniziative legate alla memoria in diverse zone della Sicilia come a Monforte S.Giorgio, nella Valle del Mela e del Niceto, a Milazzo, Messina, Giarre, Castiglione, Aci Castello, Randazzo, Caccamo, Termini Imerese e Palermo. L’auspicio è che l’associazione possa crescere sempre di più e che presto si possa riaprire questa pagina della storia così da dare il giusto peso e merito a questi episodi purtroppo dimenticati».
La sezione siciliana dell’A.n.e.i. ha anche avviato la nascita di un archivio online, sotto la supervisione della consigliera regionale Carmela Russo, capo delegazione di Giarre e figlia di un ex internato oltre che autrice del libro “Lui era mio padre”, edozioni Typo – Arti Grafiche.
Ma l’impegno principale, nel breve tempo, è quello di coinvolgere il territorio: «Il 27 gennaio, giorno della memoria -racconta ancora Bottaro- non essendo presente un monumento dedicato agli ex internati, abbiamo deciso comunque di onorare il monumento ai caduti della II guerra mondiale. In questo senso abbiamo provato a coinvolgere anche i comuni ma sfortunatamente solo alcuni hanno dimostrato sensibilità sul tema».
L’invito è quindi ad una maggior sinergia con le istituzioni. Intanto l’A.n.e.i. siciliana ha deciso di esplorare anche la via dei social con l’istituzione del gruppo facebook “Sicilia Cultura IMI” presso il quale, previa citazione delle fonti, è possibile condividere documenti e testimonanze inerenti gli ex internati. La sezione siciliana, inoltre, è attiva anche presso la propria pagina social ufficiale tramite la quale promuove iniziative legate al tema della memoria.