Società

Lions Club Messina Colapesce inaugura l’Anno Sociale

Inaugurato il nuovo Anno Sociale per il Lions Club Messina Colapesce. Il grande tema, introdotto dal Presidente Salvo Grasso, è stato “I pittori del Novecento nella storia culturale di Messina”.

“L’opera disinteressata di ogni lion rappresenta un bene prezioso verso la società sempre più distratta dai valori universali. I concetti di sussidiarietà, solidarietà e credibilità presenti nel motto del nostro Governatore rappresentano la missione del nostro operare. Il club ha ritenuto di contribuire al Tema di Studio Distrettuale, Un progetto per la mia città, con un docufilm, Messina e i suoi pittori, a cura di Lillo Scipilliti e Rosy Trapa, con mia regia che sarà proiettato nel corso della serata” ha dichiarato.

La presentazione

Il cerimoniere del club, Patrizia Vivarelli, ha presentato l’evento, leggendo i messaggi pervenuti dal Mariella Sciammetta, da Paolo Valenti, da Rosario Pellegrino e con il Governatore Franco Cirillo in collegamento video.

Gli interventi

L’attività del club, ha proseguito Grasso, si snoderà tra realizzazioni del Tema e dei Services nazionali e distrettuali, con particolare attenzione ai bisogni e alle criticità del territorio.

Su arte, società e territorio si è soffermata Lucrezia Lorenzini, Presidente della III Circoscrizione, offrendo tre chiavi di lettura. La prima, antropologica, studia lo spazio e le funzioni espresse dagli artisti; la seconda, terreno degli storici dell’arte, legge nella produzione artistica la capacità di esprimere i valori, lo stile, l’appartenenza alle diverse scuole. La terza, storica e sociologica, indaga sui modi in cui i rapporti tra arte, società e territorio si sono strutturati e intessuti. La pittura quale ambito artistico, nel quale si passa dalla cultura della proprietà alla cultura dell’identità e dell’appartenenza sino a pervenire alla cultura come conoscenza e partecipazione. Questo incontro vuol essere un ‘racconto’ di valorizzazione del patrimonio artistico e i maestri pittori, presenti nelle immagini prima e nella descrizione poi della dottoressa Di Giacomo, arricchiscono e consolidano il capitale umana di questa città e si pongono anche come approccio etico verso il territorio e la comunità in un processo di contestualizzazione.

Silvio Buscemi, Delegato del Tema di Studio Distrettuale “Un progetto per la mia città”, moderatore dell’incontro, ha affermato che questo tema ha registrato nelle diverse realtà del Distretto una molteplicità e una varietà di manifestazioni, segno della validità di un tema che riscuote pur nelle diversificate interpretazioni notevole interesse da parte dei clubs.

Numerose immagini, anche inedite, hanno corredato la disamina sulla Cultura artistica del XX secolo a Messina da parte di Caterina Di Giacomo, storica dell’arte e già direttore del Museo Regionale di Messina, che proprio durante la sua conduzione ha inaugurato la nuova, splendida sede. Dal Futurismo, che nella città “azzerata” dal Sisma vide il simbolo della rinascita avanguardista, oggetto della indimenticabile mostra curata con il Mart nel 2015, e attraverso le complesse dinamiche della Ricostruzione, fino alla eccezionale congiuntura intellettuale degli anni cinquanta e di seguito all’alternarsi di fasi d’impulso e di estraniamento che hanno interessato la produzione delle arti visive messinesi, alimentando fenomeni di conflittualità e di espatrio di molti artisti, ma anche l’affermazione importante di alcune forti personalità, si è delineato un Novecento complesso e controverso. Secolo che la Fondazione Horcynus Orca, tesa a riassegnare alla città un ruolo culturale strategico nel bacino del Mediterraneo (ricordata anche la straordinaria Rassegna di capolavori del contemporaneo “Mediterraneo luoghi e miti” realizzata al Mume nel 2016) ha concluso, con le sue multidisciplinari attività, avviando il XXI secolo con programmi di sempre più consapevole incidenza sociale.

La seconda relazione è stata affidata a Salvatore Bottari, Professore Associato di Storia Moderna dell’Università degli Studi di Messina, che ha esposto come l’ambiente naturale di Messina – il porto, lo Stretto, i suoi colori, i suoi miti – ha un legame molto stretto con la sua vicenda storica e con gli artisti, che sono nati ed hanno operato in questo territorio. Quale porto naturale, sin dai tempi più remoti Messina accoglie le genti che viaggiano nel Mediterraneo. I calcidesi che vi approdano e si insediano stabilmente – provenienti da Cuma, prima, e dall’Eubea, poi – ne conservano l’antico nome Zancle, datole dai Siculi proprio per la forma di falce che ha l’area portuale. Lo Stretto, le sue vicende storiche, i suoi colori e i suoi miti diventano fonte d’ispirazione per gli artisti nati in città o in provincia e che a Messina operano: da Stefano d’Arrigo a Lucio Piccolo, da Antonello a Togo.

Sono intervenuti i PDG, Giuseppe Scamporrino e Francesco Freni Terranova, che hanno rilevato la validità dell’incontro, momento di sapere e di conoscenza nell’ambito della storia della città.

Ha concluso i lavori il Governatore Franco Cirillo che, nel ribadire il ruolo svolto da ogni club nella elaborazione del Tema Distrettuale, ha sottolineato come questo e altri incontri possiedono una valenza significativa che va ben oltre la conoscenza con risvolti di apprendimento della storia culturale e artistica di ogni territorio offerti a tutti i soci del Distretto Sicilia. Presenti alla manifestazione i Presidenti di zona 8, 9, 10, i Presidenti e i Segretari dei clubs della III Circoscrizione, il lion guida del club Antonio De Matteis, Officers distrettuali e di clubs.