Riflettori puntati su Atm. Le sorti dell’azienda trasporti di Messina, tra liquidazione e nuova società, restano sotto la lente di ingrandimento. In particolare quella di Cgil e Uil. I segretari generali, Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi, da sempre critici sulle scelte dell’amministrazione De Luca su Atm, chiedono adesso un nuovo tavolo di confronto per capire realmente quale sarà la prospettiva futura di servizio e azienda.
La loro posizione è stata chiara dal principio. «Sin dal novembre 2018 – sottolineano Cgil e Uil – la nostra proposta per far fronte alla delicata situazione economica esistente era quella di procedere alla creazione di due aziende. Una bad company nella quale far confluire il monte debitorio mantenendo nel tempo necessario per la copertura dei debiti maturati a diverso titolo. Ed una new company spa in house che possa operare svincolata da debiti e nella quale far confluire subito tutti i dipendenti, sviluppare i servizi necessari all’utenza e realizzare gli investimenti per garantire il proseguimento dell’importante servizio realizzato dall’azienda.
Tale percorso – evidenziano i segretari Mastroeni e Tripodi – è stato realizzato in varie realtà in situazioni speculari alla nostra da molteplici aziende con le identiche caratteristiche dell’Atm. Alternativamente si può valutare l’opzione, anche questa già utilizzata in altre realtà, della ricostruzione del debito per aziende in crisi da sovra-indebitamento lasciando in vita l’Atm azienda speciale”.
Cgil e Uil Messina evidenziano come la strada intrapresa dall’amministrazione comunale relativa alla messa in liquidazione dell’Atm sia stata gestita in modo non corretto. E sottolineano che sulla odierna conduzione e sul reale importo dei debiti della stessa Atm vi sono, in atto, una serie di fatti estremamente delicati, gravi e che non possono essere ignorati o derubricati. “Ci riferiamo alle “visite” della Guardia di Finanza, ai molteplici esposti presentati dai Revisori dei conti e alle dettagliate denunce di Filt-Cgil e dalla Uiltrasporti”.
Per questi motivi, Mastroeni e Tripodi lanciano la proposta: aprire un tavolo autorevole in cui l’amministrazione comunale, i capigruppo consiliari, il management aziendale e le organizzazioni sindacali, discutano approfonditamente prima di effettuare scelte definitive ed irreversibili.
“E’ necessario ragionare su quale debba essere la strada migliore che potrà garantire un futuro all’Atm. Un percorso caratterizzato da equilibrio finanziario e gestionale, da un servizio di qualità a favore dell’utenza e da un rapporto con i lavoratori diverso da quello che si è avuto nell’ultima fase.
I due sindacati ricordano che attualmente è in discussione nell’apposita Commissione consiliare il piano per mettere in liquidazione l’Atm che successivamente dovrà essere discusso ed approvato dal Consiglio comunale di Messina. Cgil e Uil ritengono quindi affrettato e prematuro l’incontro con le organizzazioni sindacali convocato per la giornata odierna dal sindaco De Luca per presentare il Piano Industriale della nuova Atm S.p.a. .
Cgil e Uil Messina, pertanto, – hanno concluso i segretari generali Giovanni Mastroeni e Ivan Tripodi – non parteciperanno a tale incontro e nel contempo chiedono al sindaco e a tutti gli altri soggetti coinvolti, l’apertura di quel tavolo specificato precedentemente che possa consentire la giusta soluzione di questa delicata vertenza che investe i lavoratori dell’Atm e, più complessivamente, l’intera città di Messina.