Rosso è il colore simbolo del Natale. Rosso è l’amore, è il colore del cuore e del sangue. Il colore della vita. Di rosso è vestito Babbo Natale e ogni cosa sulle tavole imbandite. Nessuno di noi, invece, avrebbe mai pensato ad un’Italia tutta vestita di rosso quando rosso è anche il colore del pericolo.
Strane coincidenze che diventano incidenza nella vita di tutti in questo 2020 quasi finito. Un anno che tutti abbiamo bisogno di dimenticare in fretta e per sempre. Cene anticipate, messe con l’autocertificazione e regali fatti senza respiro per non trovare i negozi chiusi. Un natale boccheggiante in cui le luminarie tengono accesa la speranza. Una festa fatta di solitudini, di “aggiungi solo due posti a tavola”. Fatto di scelte perché c’è chi decide di non partire e chi invece fa la valigia di corsa prima di entrare in “zona rossa”. Un Natale questo in cui l’umanità intera deve dimostrare un senso fortissimo di responsabilità verso gli altri. La solidarietà si è fatta concreta oggi più che mai.
E scegliere diventa difficile. Scegliere con chi passare le feste, scegliere quei due ospiti o preferire restare a casa da soli per proteggere se stessi e gli altri. E’ il Natale del bivio questo, il Natale di due strade che prendono direzioni diverse. La cautela o il calore della famiglia? E’ una lotta durissima soprattutto se si pensa che sono milioni i fuori sede, i nipoti, i figli. E che molti, troppi anziani vivono tutto l’anno da soli e attendono le feste per ricongiungersi. Come fare? Cosa fare? Forse saranno feste fatte di espedienti in cui il portatile prenderà il posto del centrotavola natalizio. E il vero ospite d’onore sarà internet. Un contatto freddo, quello virtuale, che quest’anno riscatterà il proprio senso permettendo a tanti milioni di italiani di non sentirsi o forse solo troppo soli.
L’unica certezza, tra chi farà resistenza e chi si adeguerà è che questo è semplicemente un Natale diverso e che superata la “notte” torneremo a guardare la prima stella del mattino.