MESSINA – Un nuovo confronto con gli esercenti del centro, nella zona dell’isola pedonale del viale San Martino. Un rappresentante del Comitato di commercianti del centro risponde alle nostre domande. Nel frattempo, 14 suoi colleghi, “in modo autonomo”, precisa, hanno deciso di fare ricorso al Tar contro il Pums, Piano della mobilità sostenibile. Mette in evidenza il commerciante, che preferisce non essere nominato (“conta il Comitato nella sua struttura collettiva”), intervistato durante la manifestazione “Sì alla viabilità sostenibile, no alle chiusure”: “Facciamo intanto chiarezza. Sta passando un messaggio sbagliato: noi non siamo contro l’isola pedonale. Lo abbiamo detto anche al sindaco Basile: siamo favorevoli all’isola. Ma, prima di istituirla, noi avevamo chiesto all’amministrazione alcuni interventi necessari. Prima di tutto i parcheggi. Senza i parcheggi, le persone non si spostano al centro”.
Continua il rappresentante del comitato dei commercianti: “Non a caso si sta verificando una desertificazione del centro. Il sindaco, in un primo momento, ci ha accontentato con la sperimentazione dell’isola nel fine settimana. Andava benissimo. Era perfetta e c’eravamo ripresi un poco con gli incassi”. Ma non ci sono adesso i parcheggi laterali? “Sì ma non funzionano. Non sono regolamentati. Hanno fatto le strisce ma c’è una grande confusione. E i parcheggi sul viale Europa, in realtà, sono diminuiti e da gennaio saranno a pagamento. Inoltre, con ForestaMe i parcheggi risultano adesso di meno. Creando le aiuole, la diminuizione è del 30 per cento. Di conseguenza, sì all’isola pedonale purché ci siano i parcheggi e sia curato l’arredo urbano. Una volta che sarà a regime il parcheggio multipiano, al Fosso di via La Farina, ne potremo parlare”.
E ancora: “Insistiamo pure sull’arredo urbano. Non si può chiudere la strada in quelle condizioni. E si faccia tutto ciò che serve perché si possa chiamare isola pedonale e diventi davvero un salotto della città. Noi possiamo collaborare con l’amministrazione comunale ma non si fa così, decidendo di chiudere dall’oggi al domani il viale San Martino sette giorni su sette. Ormai si tratta di un problema di carattere sociale. Noi, tra non molto, saremo costretti a chiudere. Gli affitti non li possiamo togliere. I padroni di casa non hanno intenzione di abbassarli. Di conseguenza, si è costretti a intervenire sui dipendenti”.
Ma una crisi strutturale così profonda, e allo stato attuale irreversibile, come può essere imputata all’isola pedonale? “Faccio impresa da 32 anni e le posso garantire una cosa: la crisi non è da attribuire all’isola. Dipende da un insieme di fattori, in primis l’online. Ma, in questo momento, l’isola pedonale sta influendo su una situazione già critica. Messina non ha industrie. Di cosa vive? Il tessuto sociale è composto da impiegati e commercianti”.
Ma come valuta alcune ipotesi, legate al rafforzamento del trasporto pubblico locale, come il pulmino per portare in centro, già attivato a Natale? Risponde l’esponente degli esercenti: “Non funziona. Abbiamo dato sette punti al sindaco: parcheggio al Fosso, parcheggi laterali che funzionino davvero, gli arredi sistemati e altre condizioni che dovrebbero esssere realizzate prima della chiusura permanente. Nel frattempo, si poteva lasciare l’isola nel fine settimana. A proposito dei parcheggi, ci sono residenti che lasciano tre auto, buttate come ferrivecchi, nelle vie laterali, e impediscono a chi arriva di posteggiare. Ci vogliono i parcheggi a ore, al massimo due ore per la sosta”.