MESSINA – Lo “spettacolare sbarco di Don Giovanni d’Austria” inserito nelle 25 manifestazioni raccontate al Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari. A Roma era presente l’asssessore alla Cultura Enzo Caruso, in rappresentanza del sindaco, con tanto di scheda pubblicata sul portale dell’Istituto centrale del patrimonio immateriale. È stato presentato infatti, nella sala “Carpitella”, il lavoro di mappatura delle rievocazioni storiche sul territorio nazionale che un pool di antropologi ha effettuato dopo un lungo lavoro di censimento e schedatura.
Oltre 1.200 rievocazioni censite in Italia, e fra queste anche la cavalcata dei Cavalieri della Stella, ma solo 25 sono state oggetto di un’attenta analisi. Per il Don Giovanni d’Austria, che rientra nell’elenco degli eventi rievocativi delle regioni Basilicata, Calabria e Sicilia, ha relazionato la dottoressa Bianka Myftary, che per due anni di seguito è stata in riva allo Stretto per documentare le fasi dell’evento. Una manifestazione, ricorda Caruso, “con una delle rievocazioni più spettacolari del sud Italia per la componente legata al mare e per lo straordinario coinvolgimento di unità navali istituzionali, di enti e associazioni, con numerosi patrocini morali che accreditano la manifestazione, grazie alla felice intuizione dell’associazione Aurora che dal 2009 la coordina”.
Continua l’assessore, referente del network internazionale: “Importante il messaggio trasversale che l’evento di Messina, giunto alla quindicesima edizione, porta con sé, insieme con le oltre venti città facenti parte della Rete euro-mediterranea Da Lepanto all’incontro. A Messina per un punto passano infinite rotte… Nel suo porto si sono incrociate nei secoli le rotte di mercanti e di spedizioni militari, tra le quali quelle della flotta che, nel 1571, si andò a scontrare a Lepanto con quella dell’Impero ottomano”.
E ancora: “La città di Messina, cofondatrice della Rete promossa nel 2009 dal Comune greco di Lepanto, dalla Marco Polo Project di Venezia e dall’associazione Aurora, da sempre crocevia di popoli e culture, attraverso questo evento spettacolare, si prefigge di veicolare oggi valori legati all’incontro e agli scambi culturali tra i Paesi del Mediterraneo. Il tutto attraverso mostre, conferenze, convegni internazionali, condivisi in rete con altre venti città della Spagna, Isole Canarie, Germania, Grecia e d’Italia, accomunate dallo stesso evento storico”.
Conclude Caruso: “Da una rievocazione storica è nato un evento culturale e turistico di grande impatto e richiamo mediatico, che offre il pretesto per trasformare la memoria di una tragica battaglia in un’occasione per creare rapporti di dialogo interculturali di cui il Mediterraneo ha tanto bisogno”.