di Marco Olivieri
MESSINA – “Non chiamatelo festeggiamento”. Il 30 luglio riapre l’atteso viadotto Ritiro. Ma ci sarà da fare ancora le file nelle gallerie Telegrafo (nella foto) per una decina di giorni, per poi poterle riaprire con due corsie per senso di marcia. Martedì intanto parteciperà a un punto stampa il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, oltre ai vertici del Cas, Consorzio per le autostrade siciliane. E in tanti lettori ci hanno scritto per ricordarci qualcosa che deve essere impresso nella carne e nella mente di ogni siciliano: “Fin quando le autostrade saranno mulattiere non ci sarà da festeggiare”.
Lettrici e lettori, cittadine e cittadini, hanno ragione. Fin quando non avremo servizi efficienti, infrastrutture degne di questo nome, reti autostradali e ferroviarie all’alterzza di una regione che ha enormi potenzialità turistiche, ogni piccolo o grande passo in avanti sarà un avanzamento necessario ma non sufficiente per dire “ci siamo”. Per dire “non siamo più figli di un dio minore”, condannati da un antico patto scellerato fra classi dirigenti del nord e del sud, che ci ha condannati all’arretratezza. Con noi elettori/cittadini, va detto, spesso complici. Complici perché, quando ancora le “casse” erano piene, eravamo avvolti in una rete clientelare che per bisogno, o quieto vivere, o contiguità nel malaffare, non volevamo spezzare.
Già nel giugno 2023, in un’intervista per il nostro giornale, il presidente del Cas, Filippo Nasca, ha assunto l’impegno d’imprimere una svolta e cambiare la perecezione che i cittadini e gli utenti hanno del Consorzio. Anche in occasione della riapertura della A18, dopo la frana di Letojanni e quasi un decennio, il presidente ha ribadito di “essere in questo ruolo per completare, tassello dopo tassello, ogni opera e fare fare un salto di qualità alle autostrade”. Su questo punto l’attenzione è massima e intanto, tra i messaggi dei lettori, ricordiamo alcuni aspetti sollevati d’enorme importanza.
Mentre si attende ancora l’avvio dei lavori di messa in sicurezza delle rampe Giostra-Annunziata, ecco la “voce” dei cittadini: “Vi prego, evitateci l’inutile passerella. Lo dovete a tutti i messinesi e non che hanno passato le pene dell’inferno. Ma il paradiso si può raggiungere. Basta lavorare, in silenzio, per riportare la tangenziale della terza città metropolitana della Sicilia in sicurezza ed efficienza. Vi riassumo i punti: illuminazione di tutti gli svincoli; eleminazione della corsia unica sul viadotto Gugliemo; la pulizia di tutti gli svincoli in entrata e in uscita; telecamere per vedere chi butta la spazzatura. E l’asfalto dove deve essere fatto. Solo così si potrà dare un minimo di sicurezza a tutti coloro che la percorrono sia pet lavoro che per turismo. Da rivedere pure la situazione degli alberi che coprono la cartellonistica e de verde. Cas, è ora di svegliarti e di lavorare per la città dove hai la sede”.
“Vorrei che il viadotto fosse intestato alla memoria di Salvatore Ada, che è deceduto mentre si stavano facendo i lavori e a tutti i lavoratori che non ce l’hanno fatta, completando altre opere”.
“A voi giornalisti chiedo di incalzare i vertici del Cas affinché la tangenziale sia interamente completata e fruibile in assoluta sicurezza. Manto stradale e pulizia all’uscita della galleria Telegrafo, direzione Villafranca, sono una priorrità, ad esempio. Perché non si vedono né il guardrail né i catarifrangenti in una curva pericolosissima. Basta immobilismo. Ogni giorno qui si rischia la vita”.