La nuova Rete ospedaliera varata nelle scorse settimane dall’assessore regionale Razza recepisce in parte le istanze dello Snami in merito alla necessità di potenziare il servizio 118 attraverso la medicalizzazione di maggiori ambulanze su tutto il territorio regionale.
Potenziare la presenza dei medici a bordo delle ambulanze contribuisce e garantire il perfetto funzionamento delle reti tempo dipendenti, come avviene a Messina, che vanta oggi il primato nazionale nel garantire la migliore rete tempo dipendente per lo Stroke, proprio secondo gli ultimi dati diffusi dalla referente per lo Stroke, la Prof.ssa Rosa Musolino.
Purtroppo però proprio Messina finisce con l’essere penalizzata, come rilevano in una nota il segretario Snami Messina Antonino Grillo e Marcello Savasta, responsabile emergenza sanitaria territoriale Messina.
“Il territorio messinese, con demedicalizzazione di una ambulanza nel centro città (postazione Mandalari), e la chiusura di ben 5 PTE (Scaletta, Messina Nord, Messina Sud, Torregrotta e Falcone), resta sorprendentemente penalizzata nell’attuazione dello stesso progetto di potenziamento pubblicizzato dal Governo regionale– scrivono i sindacalisti- Il timore va però ben oltre la perdita di posti di lavoro, evento comunque inaccettabile in un contesto socio-sanitario in cui il numero di interventi delle ambulanze medicalizzate del 118 e le incombenze, come l’attuazione dei TSO (con sottrazione di mezzi al servizio di emergenza), aumentano in maniera esponenziale anno dopo anno”
Secondo lo Snami l’ulteriore sovraccarico lavorativo del personale potrebbe innescare l’ abbandono del servizio di emergenza verso altre attività meno usuranti, con l’aggravio della totale assenza di ricambio generazionale. Le conseguenze sarebbero penalizzanti per l’utenza dal momento che verrebbe compromessa l’efficienza e l’ efficacia delle reti tempo dipendenti, che caratterizzano il pilastro su cui si fonda l’attività dei medici del 118.
“Inutile ricordare come solo il medico possa porre diagnosi, iniziare la terapia salvavita ed indirizzare il malato verso la struttura più idonea per la patologia corrente e non il Pronto Soccorso più vicino”.
Lo Snami auspica quindi chel’Assessorato possa rivalutare l’idea di contrazione dell’offerta di emergenza sanitaria su Messina e mantenere tutte le postazioni attualmente medicalizzate ed i PTE presenti sul territorio, che sicuramente necessitano di un efficientamento sia logistico che di offerta assistenziale, ma che già così garantiscono alla cittadinanza migliaia di prestazioni a bassissimo costo.