MESSINA – Al grido di “Lo Stretto non si tocca”, il movimento No Ponte è pronto a scendere in piazza ancora una volta. E questa volta “abbiamo avuto adesioni da tutta Italia” per quello che sarà un grande corteo nazionale, in programma per sabato 2 dicembre da Piazza Cairoli, con appuntamento alle 15.30. Si andrà poi lungo l’isola pedonale del viale San Martino fino a via Santa Cecilia, per tornare indietro lungo via Cesare Battisti. Rispetto al “solito”, però, non si arriverà a Piazza Unione Europea, alle prese con i cantieri per le decorazioni natalizie tra alberi di Natale, piante e piccoli laghetti. Il corteo quindi arriverà fino alla via Primo Settembre per poi dirigersi verso il Duomo, dove dovrebbe essere allestito il palco.
La conferma si avrà martedì sera dopo l’ultima conferenza dei servizi con le autorità competenti. Ciò che è certo, invece, è che il movimento No Ponte in tutte le sue componenti è carico per una nuova manifestazione, con tanto di numerose adesioni a livello nazionale, come spiegato da Mariella Valbruzzi: “Siamo riusciti a rendere la tematica di interesse nazionale. Saremo una marea umana”. Poi ha ribadito il secco no al Ponte, considerato “una minaccia più che un’opportunità”, tanto per la città e le Regioni Sicilia e Calabria, quando per il Sud Italia.
Ha parlato di “ecocidio”, invece, Aura Notarianni, che si è concentrata sugli aspetti ambientali e su una lotta, quella del WWF, iniziata nel 2005: “Allora Capo Peloro e la laguna, insieme all’intera costa ionica, sono diventate zone da proteggere. Ora dobbiamo scendere in piazza per dire no. Non parliamo di un’opera strategica perché non persegue né gli interessi nostri, di oggi, né quelli delle future generazioni”. E chiude con una provocazione ironica: “Certo, il Ponte è un’opera semplice. Caliamolo direttamente dall’alto”.
E ancora Guido Signorino, che si è concentrato sugli aspetti economici: “Fanno di più per lo sviluppo locale le grandi opere o tante piccole opere? Ovviamente le seconde, che creano più posti di lavoro e vanno a risolvere problemi specifici. Pensiamo a quanto generato da superbonus, che ha spinto il sistema economico italiano. Il nostro è un no convinto e consapevole”. E poi: “Visto come modellino può anche piacere, ma man mano che si avvicina e capiamo cosa può provocare alla città e al sistema nazionale lo rigettiamo. Sabato diremo un no forte”.
Tanti i gruppi, le associazioni, i comitati che hanno dato la propria adesione. Si registrano quelle di Anpi Messina, Arci Messina, CGIL Messina, Comitato Noponte Capo Peloro, Invece del Ponte, Italia Nostra Messina, Legambiente Sicilia, Legambiente Messina, Messina Bene Comune, Messina in progresso, Resistenza Poetica, Rete degli Studenti medi Messina, Symphonia Laus, UDU Messina, UISP Messina, WWF Italia, BCsicilia, Il Cantiere dell’InCanto, Accademia dei due Mari, Cmdb, Uisp Caltanissetta, Uisp Iblei, Uisp Sicilia, Uisp Giarre, circolo Legambiente Etneo, Associazione 99%, Uisp Catania, Italia Nostra RC, Filt Cgil Messina, Unione inquilini, ActionAid Italia, Mountain Wilderness, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Lipu, Touring Club Italiano, Italia Nostra nazionale, Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, Donne Vita e Libertà, EBN, Associazione Schierarsi, MAN, circolo Mesogeo Legambiente Palermo, Legambiente dei Peloritani, circolo l’anatroccolo Legambiente Priolo, Circolo Palermo Futura APS, Legambiente nazionale, Legambiente Piazza Armerina, circolo Il cigno Legambiente Caltagirone, circolo sikelion Legambiente Ispica, Legambiente Melilli, Europa Verde, M5S, PD, +Europa, Sinistra Italiana, PMLI Catania, Federazione Provinciale di Messina del Partito della Rifondazione Comunista.