Aiutare le persone ad uscire dalla tossicodipendenza. Da quasi 30 anni è questo l’obiettivo della Lelat, che grazie all’impegno costante e quotidiano della presidente e fondatrice, Annamaria Garufi, offre una speranza di recupero a chi è finito dentro il tunnel della droga.
Oggi, la Comunità – che sorge nel cuore del quartiere di Mangialupi, alle spalle del carcere di Gazzi – ospita 17 ex tossicodipendenti e ha bisogno di volontari e di uno psichiatria che operi all’interno della struttura.
«Nell’ultimo anno, i volontari sono scesi da 24 a 3» spiega la Garufi, la quale fa sapere che a fine marzo inizierà un corso di formazione destinato proprio a chi intende intraprendere l’attività di volontariato all’interno della Lelat.
Avere a che fare con tossicodipendenti non è semplice ed è necessario avere gli strumenti adeguati per approcciarsi in maniera corretta a queste persone, affiancandosi al personale specializzato che svolge servizio all’interno della Comunità .
Oltre ai volontari la Lelat cerca, come detto, anche uno psichiatra : «Il Policlinico– spiega la Garufi- si è messo a disposizione, dandoci la possibilità di portare i nostri ragazzi a colloquio una volta alla settimana. C’è un problema però: per un tossicodipendente che segue un programma di recupero è necessario avere punti di riferimento ed incontrare ogni volta uno psichiatra diverso, a seconda di chi capita nel turno, non è d’aiuto. Avremmo bisogno di uno psichiatra che venga qui in sede, conosca la storia di ciascuno dei nostri ragazzi e abbia un rapporto diretto con ognuno di loro».
Chiunque fosse interessato a rispondere all’appello di Annamaria Garufi e ad avere ulteriori informazioni può chiamare al numero: 090/686811.