Dopo la confisca arriva adesso un nuovo sequestro di beni per il messinese Nicola Tavilla, 46 anni. Il provvedimento lo ha disposto la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Messina accogliendo la richiesta del sostituto procuratore della Dda, Vito Di Giorgio. Il provvedimento scaturisce dal procedimento che il 24 febbraio 2006 aveva imposto a Tavilla per quattro anni la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Messina. Il Gico della Guardia di Finanza di Roma segnalò alla Dda peloritana la necessità di effettuare accertamenti patrimoniali sul conto del 46enne. Ne scaturirono una serie di informazioni che hanno portato il Gico della Guardia di Finanza di Messina ad eseguire il sequestro di beni. Il provvedimento ha riguardato un’Audi A3 acquistata nel novembre 2009, una Smart For two del settembre 2008 ed una moto Honda 600 F acquistata nel maggio scorso. Auto e moto risultano di proprietà dei figli di Tavilla che però dal 2008 al 2010 non hanno svolto nessuna attività lavorativa. E, come ha accertato la Guardia di Finanza Nicola Tavilla e la moglie in quell’arco di tempo non hanno dichiarato alcun reddito pur riuscendo ad acquistare due auto ed una moto. Per la Dda una evidente sperequazione fra redditi percepiti ed investimenti effettuati.
Nel luglio scorso la Sezione operativa della Dia di Messina aveva confiscato a Tavilla beni mobili e immobili già sequestrati nell’inchiesta antiestorsione “Grano Maturo”. La confisca riguardò il negozio di parrucchiere della moglie di Tavilla, una Porsche Boxter, una moto Honda X Eleven, una Saab 1.9, una Audi A6 e rapporti bancari e postali intestati alla coppia.