L’illuminazione di “Messina Due” spetta al Comune. Le motivazioni di Interdonato

Prima l’intento, da parte del Comune, di interrompere il contratto di fornitura elettrica per l’impianto di illuminazione all’interno del complesso “Messina Due”. Poi le proteste di residenti e consiglieri e il silenzio in risposta.

Ora, il consigliere della terza circoscrizione, Santi Interdonato, torna sull’argomento “per ribadire come il Comune non possa e non debba staccare la pubblica illuminazione nei tratti ritenuti privati delle via Salita Contino e Salita Montesanto non solo perche si tratterebbe di un atto inopportuno ed in grado di innescare un problema di ordine pubblico, ma perché si configurerebbe un vero e proprio atto contro legge”.

Il chiarimento arriva sulla base delle argomentazioni recentemente prodotte dall’amministratore del complesso, Giuseppe Merendino, fondate sull’analisi di specifiche norme del Codice della Strada e gravitanti attorno al concetto di strada vicinale, intendendosi come tale una “strada di proprietà privata soggetta a servitù di uso pubblico”. L’articolo 2.6 D del Codice della Strada, infatti, dispone che “… le strade vicinali sono assimilate alle strade comunali” e dunque sussiste la responsabilità dell’Ente Territoriale sulla strada vicinale.

Secondo diverse sentenze del Tar, del Consiglio di Stato e della Cassazione, poi, la natura pubblica della strada, dipende dalla coesistenza di tre condizioni quali:

(a) il passaggio esercitato a titolo di pubblica servitù da una collettività di persone qualificate dall’appartenenza ad un gruppo territoriale;
(b) la concreta idoneità del bene a soddisfare esigenze di carattere generale, anche per il collegamento con la pubblica via;
(c) un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, che può anche identificarsi nella protrazione dell’uso da tempo immemorabile.

“Si tratta di parametri sostanziali – scrive il consigliere Interdonato – che coincidono perfettamente con i caratteri dei tratti di Via Salita Contino e Via Salita Montesanto ricadenti nell’ambito di Messina Due, per i quali l’Energy Manager del Comune minaccia il “taglio della luce”, declinando ogni responsabilità. Le due arterie che attraversano l’intero complesso sono quindi da considerarsi a tutti gli effetti come “strade vicinali pubbliche” ed in quanto assimilate alle strade comunali ai sensi di legge, l’Ente Territoriale è tenuto a provvedere: alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze; alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta”.

Per tali ragioni il consigliere circoscrizionale ha trasmesso una nota di diffida al commissario Luigi Croce affinché il Comune non proceda all’interruzione del contratto di fornitura elettrica afferente all’impianto di pubblica illuminazione di Messina Due e, nel contempo, assuma per intero la responsabilità delle aree vicinali, anche se il famoso passaggio di titolarità delle opere di urbanizzazione deve ancora concretizzarsi.