Alla fine, è probabile che anche la prossima estate i messinesi si ritroveranno in coda sul viadotto Ritiro. La gara per l’adeguamento statico è il miglioramento sismico è in programma il 9 ottobre ma, tra aggiudicazione, progetto esecutivo e stipula del contratto d’appalto, i lavori non potranno iniziare prima del 15 febbraio. Questo, almeno, è quanto prevede il cronoprogramma stilato dal Consorzio Autostrade Siciliane, ma in questi casi, con la burocrazia di mezzo, è raro che venga rispettato. Dall’avvio dei lavori al completamento, poi, passeranno sei o sette mesi.
Nel bando di gara, è comunque specificato che, per svolgere i lavori, bisognerà garantire il passaggio tra Messina e Villafranca. Non farlo, vorrebbe dire bloccare tutto il traffico autostradale della Sicilia nord orientale. Per questo motivo, verrà data una valutazione positiva a chi contemplerà soluzioni che portino prioritariamente al completamento dello svincolo di Giostra. In pratica l’impresa che si aggiudicherà l’appalto non inizierà a lavorare sul viadotto Ritiro ma sullo svincolo. Una volta completato, verrà prevista l’uscita obbligatoria ed il rientro dallo stesso un chilometro più avanti, sfruttando le rampe che sovrastano il viale Giostra. Solo allora, si potrà chiudere il viadotto e iniziare i lavori di rinforzo delle pile, fondazione e sostituzione degli impalcati con tipologia di nuova concezione in acciaio e calcestruzzo.
Il Comune, però, non ha perso le speranze di accelerare i tempi. Tutto ruota intorno ai fondi da trovare, circa 3 milioni e mezzo di euro, per affidare in variante all’impresa Ricciardello, la stessa che ha realizzato gli svincoli finora, l’anticipazione dello svincolo fino alla collinetta antecedente al viadotto, in modo tale da non gravare sullo stesso. La variante, infatti, permetterebbe di far iniziare i lavori immediatamente. Ad oggi, però, tutti le ipotesi di finanziamento sono andate a vuoto ed è difficile che le cose possano cambiare. Fallito il tentativo di operare coi fondi della Protezione Civile, si stanno tentando ancora altre strade. “Stiamo facendo una serie di indagini a tappeto – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio De Cola – anche se al momento tutte le possibilità vagliate non hanno prodotto risultati. Non molliamo la presa perché se dovessimo riuscire a trovare i fondi potremmo partire subito e risparmiare tempo. Se poi tra due mesi la situazione restasse immutata, allora ci affideremmo definitivamente ai fondi del Cas. Ma se possiamo risparmiare qualche mese, tentiamo di farlo in tutti i modi”. Quali le strade da seguire ancora? “La Regione ci ha dato esito negativo sui Fondi Pac dell’assessorato alle Infrastrutture e ai Trasporti – risponde De Cola -, adesso stiamo cercando somme all’interno del nostro bilancio. Se dovessimo riuscire a recuperarli, contatteremo immediatamente Anas, che è il nostro direttore dei lavori, per comunicare all’impresa Ricciardello di avviare subito la perizia”.
Dallo svincolo di Giostra, alla nuova via don Blasco, altra infrastruttura stradale fondamentale per la vivibilità cittadina. Quando sembrava che la gara d’appalto potesse essere imminente, ecco che era arrivato l’obbligo, da parte della Regione, di aggiornare il progetto. Si era provato ad evitarlo ma da Palermo non ne avevano voluto sapere e si rischiava di perdere ancora più tempo. Palazzo Zanca sta allora seguendo l’unica strada possibile con l’obiettivo di terminare questa fase entro fine anno e bandire la gara subito dopo. “I progettisti stanno lavorando all’aggiornamento del progetto richiesto dalla Regione – spiega l’assessore -. Presto sarà pubblicato il bando per individuare il soggetto che dovrà procedere alla validazione. Il responsabile unico del procedimento, l’ing. Domenico Manna, lo ha già inviato alla Regione insieme al quadro di spesa aggiornato, visto che sono pervenute nuove normative che modificano il calcolo degli oneri di esproprio. Sono stato alla Regione giovedì scorso – conclude De Cola – e ci hanno chiesto di accelerare al massimo”. Come dire: prima ti metto i bastoni tra le ruote e poi ti chiedo di fare in fretta. Ma per le opere pubbliche messinesi, non è una novità. L’obiettivo da perseguire resta quello di arrivare all’inizio dei lavori nel più breve tempo possibile.
(Marco Ipsale)