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L’Università di Messina dice addio al Cus Unime. Sport e impianti ad una partecipata

Via il Cus Unime, spazio ad una nuova partecipata dell’Università di Messina che gestirà il gioiello degli impianti sportivi della cittadella universitaria dell’Annunziata. Una decisione che era nell’aria ormai da qualche settimana e che cambia completamente il modello gestionale del patrimonio di impianti sportivi dell’Ateneo messinese. La linea del Rettore Salvatore Cuzzocrea su questo fronte sembra ormai chiara: non solo voltare pagina, ma chiudere totalmente un libro che in questi anni è stato ricco di impegno, attività, offerta, eventi, sport. Per iniziare a scrivere uno completamente nuovo che passa tutto nelle mani di una nuova società partecipata che avrà un suo Cda, una sua governance, ma che sarà sotto il totale e diretto controllo dell’Università.

La decisione dell’Università

Un passaggio a questo punto irrevocabile che arriverà dopo la delibera esitata all’unanimità dal Consiglio di amministrazione dell’Università di Messina che sancisce la rescissione della Convenzione che legava Unime al Cus per 15 anni. E contestualmente prevede la costituzione di una società interamente partecipata dall’ Ateneo per la gestione degli impianti sportivi della cittadella universitaria. La motivazione è stata spiegata in un comunicato: “potenziare, entro una nuova cornice di gestione amministrativa, i servizi offerti agli studenti, alla comunità accademica, alla città e a supporto del Corso di laurea in Scienze motorie. L’Università in questo modo intende promuovere e consolidare il grande patrimonio rappresentato dalle strutture sportive presso la Cittadella e tutelare nel contempo le professionalità e lo staff di collaboratori che in questi anni sono stati impegnati nell’erogazione dei servizi”.

Motivazioni che di fatto bocciano la gestione portata avanti in questi anni dal Cus, oggi presieduto da Nino Micali, vicino all’ex Rettore Pietro Navarra. Anche se nel comunicato non si fa riferimento a casi specifici che hanno portato a questa decisione, sembra che alla base ci siano stati scontri su bilanci e profili economici. E la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso inasprendo gli animi potrebbe essere stato uno scontro che si è consumato sull’ipotesi di non iscrivere la squadra di pallanuoto al prossimo campionato di serie A2.

Ricordiamo che il Cus, come si legge nel suo sito, è “un’associazione sportiva dilettantistica, riconosciuta dal CUSI (Comitato Universitario Sportivo Italiano). In ogni città italiana sede di Università esiste un Centro Universitario Sportivo. Ogni anno i Cus partecipano, dopo opportune selezioni locali, ai Campionati Nazionali Universitari organizzati dal CUSI”. Insomma, una rete che lega le città universitarie nella promozione dello sport.

La replica del Cus Unime

Il Cus Unime non ha fatto attendere la sua risposta. Spiega di aver appreso la revoca della convenzione dal comunicato stampa dell’Ateneo. E all’orizzonte si profila una partita tutt’altro che semplice. «Il Cus Unime – si legge nella replica – riserva, all’esame delle motivazioni, ogni più conducente azione affinché venga tutelato il proprio patrimonio sportivo, economico ed umano». Dunque, non si esclude la strada di un ricorso. E assicura che l’attività, all’interno degli impianti sportivi, continuerà affinché tutta la comunità accademica e la cittadinanza potranno, come in tutti questi anni, usufruire dei servizi resi. La ripresa è prevista il 24 agosto.