Cinque delibere in quattro anni relative al Funzionigramma e all’Organigramma della Struttura Organizzativa Comunale non sono bastate per rendere efficiente la macchina burocratico- amministrativa di palazzo Zanca. Su proposta di Antonio Le Donne – segretario/direttore generale con funzioni ad interimi di ragioniere generale- il sindaco Renato Accorinti ha quindi firmato la sesta delibera, che integra e modifica i provvedimenti precedenti.
In premessa viene ricordato che «le pubbliche amministrazioni assumono ogni determinazione organizzativa al fine di assicurare l'attuazione dei principi di funzionalità rispetto ai compiti e programmi di attività nel perseguimento degli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità e nel rispetto del principio del buon andamento».
Nonostante i vari tentativi, in termini di provvedimenti adottati in questi anni , il Comune di Messina ha raggiunto scarsissimi risultati e adesso Le Donne prova ancora a rimescolare le carte, soprattutto circa le competenze del Dipartimento Servizi finanziari, nella speranza che l’ efficienza non rimanga solo uno slogan ma diventi qualcosa di concreto dentro le mura di Palazzo Zanca
Con la nuova delibera, il super burocrate comunale ha deciso di : accorpare l’Ufficio Aziende Partecipate della Segreteria Generale con l’Ufficio Aziende Partecipate del Dipartimento Servizi Finanziari, per cui le funzioni svolte dall’Ufficio Aziende Partecipate in capo alla Segreteria Generale sono attribuite all’Ufficio Aziende Partecipate in capo al Dipartimento Servizi Finanziari tranne quelle inerenti “Anticorruzione e Trasparenza Partecipate” (che rimangono alla Segreteria Generale); specificare i compiti del dipartimento Servizi Finanziari concernenti le funzioni di gestione del Piano di Riequilibrio, dei Debiti Fuori Bilancio, dei Pignoramenti e del Piano dei Fabbisogni di Personale; attribuire la competenza della funzione Bilancio Consolidato al Dipartimento Servizi Finanziari; attribuire le competenze inerenti il “Programma Biennale degli Acquisti di Beni e Servizi” al Dipartimento Provveditorato-Economato; trasferire le funzioni caccia e funghi dal Dipartimento Servizi alle Imprese al dipartimento Servizi al Cittadino; trasferire le competenze inerenti il servizio “Installazione impianti radio ricetrasmittenti/ripetitori per servizi di telecomunicazione” dal Dipartimento Servizi alle Imprese al Dipartimento Edilizia Privata così come previsto dal D.Lgs. 222/2016; rimodulare le competenze del Dipartimento Provveditorato-Economato tra quelle del Servizio Provveditorato e quelle del Servizio Economato.
Nello stesso provvedimento viene annunciato che la ricognizione eseguita presso il Dipartimento Servizi Finanziari vivrà una fase di prova e sarà sottoposta «ad un ulteriore breve periodo di approfondimento, per poter effettuare una valutazione definitiva» . Le Donne si riserva quindi «eventuali altre successive modifiche da apportare alla Struttura Organizzativa dell’Ente tendenti al miglioramento del funzionamento della stessa in termini di efficienza ed efficacia».
Dopo quattro anni di gestione targata Le Donne, al Comune di Messina continua la fase sperimentale per capire come organizzare al meglio la struttura organizzativa interna, quando invece molti osservatori, interni ed esterni a Palazzo Zanca, ritengono che se si fosse operato bene oggi si sarebbero dovuti raccogliere i “frutti” e vedere i risultati concreti. Non a caso, il segretario/direttore generale è spesso finito sotto accusa . Lo scorso anno, Indietrononsitorna, associazione politica nata in supporto dell’amministrazione, ha pubblicamente chiesto al sindaco Accorinti di revocare a Le Donne l’incarico di direttore generale lasciandogli solo quello di segretario generale. La richiesta però cadde nel vuoto e un anno dopo, quasi in sfregio a quella proposta, Accorinti ha trasferito Cama al Dipartimento Tributi e ha nominato Le Donne anche ragioniere generale di interim.
Col peso di tre incarichi sulle spalle, il super funzionario arrivato da Macerata continua a fare e disfare nel tentativo di far funzionare in maniera efficiente la macchina amministrativa di Palazzo Zanca. Obiettivo ad oggi fallito.
Danila La Torre