Giorgia Meloni vince le elezioni politiche con Fratelli d’Italia e il centrodestra si prepara a governare l’Italia. Il successo della leader ed ex ministra è innegabile ma va rilevato pure che la politica è in crisi. Prevalgono disaffezione e scetticismo: mai così tanti astenuti alle politiche, con il 63,91 degli aventi diritto. La politica non appassiona, non scalda gli animi. E l’abulia che abbiamo respirato a Messina sarà simile a quella che spinge tante persone, disincantate, a non votare, non indentificandosi in alcun partito e ideologia. “Tanto non cambia nulla, sono tutti uguali”, è la frase ricorrente.
Era lo scorso 29 agosto quando Meloni fece un’incursione al Vascone (nella foto). In contemporanea Matteo Salvini scommetteva sul Ponte sullo Stretto in un’altra parte della città di fronte al mare. E il derby del centrodestra ora lo ha vinto lei, che in una distratta o stanca Messina dichiarava di voler “risollevare l’Italia”.
Nel frattempo, mentre lo scrutinio è in corso, i dati del ministero dell’Interno per il Senato, vedono Fratelli d’Italia, alle ore 3,30, è al 26,4 per cento, il Partito democratico al 19,7%, il Movimento Cinquestelle al 14,9%, la Lega 8,9%, Forza Italia all’7,9, Azione più Italia Viva al 7,7, All’uninominale il centrodestra ottiene il 44,16% di voti per i candidati. Si tratta di 5.745 sezioni su 61.417.
All’uninominale, per la Camera dei deputati, la coalizione di centrodestra è al 43,55%, alle ore 3.37, con 26.721 sezioni scrutinate su 61.417, mentre il centrosinistra è al 27,32, il M5S al 14,64, Azione più Italia Viva al 7,90.
L’astensionismo crescente, la debolezza del Partito democratico, la caduta di Salvini, la lotta per la sopravvivenza da parte del Movimento Cinquestelle, l’opposizione al governo Draghi e a ogni impronta tecnica da parte di FdI, la rottura del campo progressista: non mancano gli elementi da analizzare.
Continuate a seguirci.