Un 40enne anni di Nizza di Sicilia è stato condannato a 4 anni e mezzo per maltrattamenti in famiglia. Era stato arrestato dai Carabinieri alla fine dell’estate scorsa, all’ennesimo episodio di violenza nei confronti della moglie di circa 30 anni, avvenuta sotto gli occhi del figlio.
La donna era stata schiaffeggiata e colpita a pungi dal marito, all’apice di una violenta lite. Lui le aveva tolto il cellulare per evitare che comunicasse con i familiari e non la lasciava uscire. Con uno stratagemma lei è però riuscita a contattare i genitori, che hanno avvisato i Carabinieri.
I militari hanno liberato lei e fermato lui, andato ai domiciliari, dove si trova ancora. L’uomo ha cercato di difendersi parlando di un singolo episodio, una esplosione di rabbia, ma la vittima, assistita dall’avvocato Cettina La Torre, ha trovato il coraggio di raccontare tutto, parlando di continue violenze e soprusi, di controlli morbosi anche quando andava semplicemente a fare la spesa, di divieti di uscire, tanto che lei lo aveva già denunciato. Ma il marito l’aveva convinta a ritirare la prima denuncia, e subito dopo le aveva tolto il telefonino per impedirle di comunicare. In più di un episodio, tutto era avvenuto sotto gli occhi del figlio piccolo.
L’uomo è stato processato per maltrattamenti aggravati e i giudici della II sezione penale del Tribunale (presidente Pagana) hanno stabilito per lui una condanna più severa di quella richiesta dal Pm Marco Accolla – aveva sollecitato 4 anni di pena – stabilendo che dovrà scontare 4 anni e 6 mesi e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Dovrà anche pagare 10 mila euro di danni alla moglie e le spese processuali.