Incassa la riduzione della condanna, in secondo grado, la quarantunenne Rosaria Festa, l’amministratrice di sostegno arrestata ad ottobre di due anni fa per i maltrattamenti all’anziano al quale avrebbe dovuto badare, trovato invece denutrito e segregato in casa dalla Guardia di Finanza, sporco delle sue stesse feci.
Dopo la scoperta dell’orrore, la quarantenne è stata processata e condannata, per sequestro di persona e maltrattamenti, a 8 anni,che sta scontando in carcere ad Agrigento.
Ieri la Corte d’Appello (presidente Grimaldi) le ha concesso le attenuanti, riducendo la condanna a 5 anni e mezzo. L’accusa aveva chiesto per lei la conferma integrale della sentenza di primo grado. I giudici hanno peró accolto le ragioni del suo difensore, l’avvocato Giovanni Mannuccia.
La vicenda venne a galla circa un anno e mezzo fa quando una vicina della vittima – un sessantasettenne affetto da turbe psichiche – si è rivolta ai finanzieri. Da giorni, oltre la finestra di un immobile sequestrato dalla polizia municipale per abusivismo scorgeva un anziano in difficoltà, sempre solo, spesso svestito, evidentemente in difficoltà. Quando le Fiamme Gialle sono entrati nell’immobile in questione, l’uomo era disteso su un vecchio materasso, sporco di feci con addosso maglietta e boxer.
Per raggiungerlo i militari hanno dovuto forzare il lucchetto di un cancello che gli impediva di allontanarsi. A rinchiuderlo in questa sorta di prigione , hanno poi appurato, era stata Rosaria Festa, l’amministratrice di sostegno che il Tribunale Civile aveva nominato nell’aprile del 2012.