GALATI MAMERTINO – Mentre entrano nel vivo gli accertamenti per fare luce sulla morte di Elisa Pierangioli, la comunità di Galati Mamertino si stringe intorno il marito Gianni Bontempo e la piccola Maria Paola, data alla luce lo scorso 27 marzo all’ospedale Buccheri – La Ferla di Palermo.
Una tragedia ancora più toccante, quella della famiglia siciliana – toscana (Elisa nasce e cresce a Grosseto, dove incontra il suo futuro marito e vivono i primi anni della loro relazione), perché proprio Gianni, con una lettera pubblica indirizzata ai media locali, aveva raccontato della loro lotta per avere un figlio. Un percorso a ostacoli, tra momenti bui, aborti spontanei e cure sfiancanti, che però avevano portato alla realizzazione del desiderio di allargare la famiglia: un mese fa è venuta alla luce la loro prima figlia e Gianni voleva, con quel racconto, dare speranza a chi si trovava ad affrontare le difficoltà vissute anche da loro.
Invece qualcosa ha spezzato quel sogno realizzato con tanta fatica, e troppo spesso, portandosi via la neo mamma a poco più di 40 anni. “E’ una tragedia enorme che scuote la nostra comunità, un destino beffardo e crudele che ha strappato la cara Elisa all’affetto dei suoi cari e della giovane vita che qualche giorno fa aveva messo al mondo. Interpreto il sentimento della mia comunità profondamente scossa e addolorata rivolgendo un pensiero alla piccola Maria Paola, al papà Gianni ed a tutti i familiari, certo della vicinanza che la comunità galatese, sempre unita e solidale, saprà dare per cercare di alleviare questo grande dolore”, scrive il sindaco di Galati Mamertino Vincenzo Amadore.
Un appello che certamente non cadrà nel vuoto. “Ciao Ely….ci hai donato il regalo più bello che potessimo desiderare, la tua dolce Maria Paola. Ora dacci la forza di portare avanti il tuo sogno. La vita è stata crudele con te e con Gianni, non doveva andare così…tu avevi il diritto di crescere la tua creatura. Lotteremo per avere giustizia, questo lo dobbiamo a te e alla tua bellissima famiglia”, scrive un’amica in un post sul profilo della coppia. “Grazie di tutto, ti prometto che racconteremo sempre di te a Maria Paola e di quanto hai lottato per lei, ora sarai il suo angelo”, su legge ancora sul suo profilo social.
Intanto l’indagine muove i primi passi. Il sostituto procuratore di Barcellona, Veronica De Toni, ha ordinato l’acquisizione delle cartelle cliniche e altra eventuale documentazione all’ospedale palermitano dove la donna ha partorito e da dove è stata dimessa un paio di giorni dopo, a quello di Sant’Agata Militello dove la donna è corsa, ai primi forti malori, e da dove è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Fogliani di Milazzo. Qui Elisa è stata operata e trasferita in Rianimazione. Non è più tornata a casa. Era il 19 aprile.
Anche nella struttura della città del Capo saranno acquisiti i referti medici, che andranno al vaglio della Procura di Barcellona, in vista dell’autopsia sul corpo della donna. Da quello che trapela, Elisa e la piccola avrebbero contratto una infezione, nelle fasi del ricovero a Palermo. Al Fogliani hanno riscontrato le gravi complicanze di una setticemia.