cronaca

Mangialupi resta la piazza regina dello spaccio a Messina, tutti i nomi degli arrestati e i dettagli

Mangialupi resta la principale piazza dello spaccio di droga di Messina, grazie ai forti legami con i calabresi e la possibilità di nascondere parecchia roba, anche armi, nel rione “fortino” che sorge a ridosso del carcere di Gazzi. Un fortino che non ha impedito agli investigatori della Squadra Mobile, diretti dal capo Gianfranco Minissale e dal dirigente della sezione Narcotici Salvatore Di Maula, di individuare nomi e volti, ricostruire traffici più recenti di un intenso traffico di cocaina.

A dare il via all’inchiesta è stato l’arresto di un corriere catanese, qualche anno fa. Dopo la sua cattura, gli agenti hanno scoperto chi c’era dietro un intenso giro di droga pesante nella zona tra Gazzi, le porte di Provinciale e Mangialupi appunto, e individuare i canali di fornitura calabresi.

E’ scattato così il blitz, con l’esecuzione del provvedimento cautelare firmato dal giudice per le indagini preliminari Simona Finocchiaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia guidata da Maurizio De Lucia.

TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI

Vanno in carcere: Lucio Mazza, 32 anni, Daniele Mazza (29), Rosario Mazza (62), Antonio Mazza (30), Aurora Aliotta (57), Massimo Russo (50), Davide Bonanno (29), Demetrio Lombardo (43), Angelo Immormino (33), Lorenzo Ubertalli (64), Antonino Corridore (36), Rosa Gugliotti (61), Massimiliano Merlino (39); poi i calabresi Francesco Giorgi (28) di Locri, Gianluca Minnella (27) di Cinquefrondi, Massimiliano Primerano (25) di Soriano.

Concessi i domiciliari a: Fabiana Russo (26), Vincenzo La Foresta (46), Daniele Giannetto (44), Sainabou Drame (31) Angelo Immormino (27), Maria Tindara Umbertalli (29).

Le due famiglie al centro dello spaccio

Quello che è venuto fuori dalle intercettazioni e dai pedinamenti è che a capo di un intenso e continuo giro di droga c’erano fondamentalmente le famiglie degli Umbertalli e dei Mazza, attivi rispettivamente nei loro rioni di competenza.

Il ruolo delle donne

E, come già venuto fuori in altre inchieste sulla zona sud messinese, quando i mariti e i fratelli erano costretti in carcere, le donne del gruppo non esitavano a tenere le redini dei traffici. Si tratta di gruppi spregiudicati, violenti e che riescono a mettere su così tanto denaro, con la droga, da non aver bisogno di alcun altro traffico, secondo gli inquirenti.

La coca viaggia in ambulanza

Uno dei pusher individuato dagli agenti è stato immortalato a spacciare cocaina nei dintorni di Mangialupi recandosi a casa dei clienti a bordo di un mezzo del 118, essendo impiegato come autista.