Non è il momento di abbassare la guardia, anzi. Tutt’altro.
E’ questo il messaggio della manifestazione che ha nuovamente visto in piazza per il Piemonte centinaia di persone chiamate a raccolta dal Comitato salvare l’ospedale e dalla UilFpl, e che ha visto l’adesione di numerose associazioni come Stai con noi, LabDem, Stati Generali, Reset, e tantissimi cittadini.
L’attenzione deve restare alta per evitare che le fasi successive all’approvazione del ddl Irccs-Piemonte finiscano con l’andare in direzioni diverse rispetto alle intenzioni di tutti. Come chiarito da Giuseppe Calapai, UilFpl e da Marcello Minasi presidente del Comitato, “continueremo a stare vigili anche per mantenere la denominazione Piemonte che è stata cancellata con la legge”.
Un anno fa, il 29 settembre 2014, il sindaco Accorinti è stato contestato e fischiato dalla folla. Adesso, esattamente nello stesso punto, davanti al Piemonte, ed un anno dopo, il 7 ottobre, quella stessa folla lo ha applaudito. Il primo cittadino ha ribadito la sua posizione pro fusione Irccs-Piemonte “ho sposato quest’idea sin dal 2013, perché darà vita ad un centro d’eccellenza che rendesse tutti orgogliosi. Adesso qui si avrà sia un polo per la riabilitazione che per il Pronto soccorso. Per me i diritti dei cittadini sono al primo posto, per questo stamattina sono stato a Casa Nostra”.
Il sit-in è iniziato davanti al nosocomio ed a quel Pronto soccorso per il quale finora si sono tutti battuti e saranno pronti a fare le barricate se si vedranno passi indietri o lungaggini. Minasi ha annunciato che se le voci di uno smantellamento anche solo dell’insegna Pronto soccorso fossero vere sarebbe pronto ad una protesta eclatante.
Del resto senza la forza della piazza e la determinazione della gente e dei Comitati non si sarebbe raggiunto l’indubitabile risultato del mantenimento del Pronto soccorso generale nel ddl e soprattutto l’ordinanza sindacale anti-chiusura. Nelle prossime ore la circolare dell’assessore Gucciardi disporrà al manager del Papardo di bloccare l’iter che avrebbe portato allo smantellamento entro pochi giorni del nosocomio. Vullo ha annunciato ricorso al Tar ma di fronte ad una legge, ad un’ordinanza, ad una circolare ed alle direttive del suo assessore, sarebbe quantomeno azzardato che decidesse di fare il kamikaze.
Dopo gli interventi davanti al Piemonte il corteo ha attraversato il viale Europa, il viale San Martino per raggiungere Piazza Cairoli. A parlare alla folla sono quindi stati il presidente del comitato Minasi e la deputata regionale del M5S Valentina Zafarana che ha ribadito quanto finora detto in ogni sede per scongiurare la chiusura del presidio e per contestare quella che definisce la spoliazione del patrimonio del Piemonte. Anche la deputata ha spiegato che non bisogna abbassare la guardia.
A fine manifestazione si registra la nota di Reset che, dopo aver partecipato, ha preso le distanze: “ Credevamo di partecipare ad un’iniziativa che finalmente si occupasse del merito della questione- si legge- Ci siamo, invece, ritrovati in una situazione che definire grottesca è un eufemismo. Da un lato i deputati Regionali che hanno redatto ed approvato la Legge, venivano fischiati mentre chi, come il Sindaco, ha atteso gli ultimi giorni per emanare un’inutile Ordinanza veniva invece acclamato. Lo stesso trattamento del Sindaco veniva riservato alla Grillina Zafarana che per motivi di consolidata speculazione politica (a proposito di “nuovismo”) inveiva contro chi ha di fatto approvato la Legge e salvato il salvabile. Se il risultato sarà che la nuova Legge salverà un “vero” Pronto Soccorso creando effettivamente un’eccellenza crediamo che la cittadinanza non possa che esultare e ringraziare chi ha reso possibile tutto questo. E’ ovvio ci preoccupa che la Legge non abbia affrontato la questione più rilevante legata alle risorse economiche. Per questo invitiamo la deputazione regionale ed il Sindaco, prima di esultare, di seguire con attenzione la stesura del decreto attuativo. Chiediamo infine di vigilare anche sulla tutela dei lavoratori che sceglieranno di lavorare con l’IRCCS. Continuiamo a credere che la Politica si faccia con gli atti amministrativi e le proteste debbano essere strumenti propedeutici alla redazione di tali atti”.
Inequivocabile lo striscione che ha aperto il corteo:l’ospedale dei messinesi è sacro.
Rosaria Brancato