"La città ma anche i suoi amici o ex amici lo hanno sfiduciato… Il consiglio comunale ha l'obbligo di chiudere una esperienza che NON è stata mai voluta dal popolo ma dalla borghesia della città che, a seguito delle ultime due gestioni personalistiche, era stata messa ai margini ed affamata (anche dalla crisi) e si è riversata sul sindaco più scarso della storia per fare un dispetto a chi, con protervia e arroganza, pensava di vincere a tutti i tavoli "dopando" il sistema elettorale a proprio vantaggio- così commenta la manifestazione di oggi il capogruppo di Sicilia Futura Nino Carreri- Lo spirito della Politica, quella vera, quella che ha tracciato positivamente la storia della nostra città nei primi anni dopo il terremoto, quella che ha saputo ricostruire dalle rovine la 13a città d'Italia, la città-giardino (invidia delle migliori città italiane), torni a lavorare per il bene della città e ricostruisca dalle macerie lasciate da questa esperienza, che sarà certamente ricordata come il "punto morto inferiore" prima della risalita che porterà Messina a rinascere".
#Marialiberanosdomine
“La fallimentare manifestazione di oggi, voluta dal Movimento Cambiamo Messina dal Basso e dal suo gruppo consiliare, dall'Associazione Indietrononsitorna e dallo stesso Sindaco, ha certificato in modo inesorabile la fine di Accorinti ed ha evidenziato la volontà popolare di cambiare amministrazione”. Così il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta, che aggiunge: “ Messina deve cambiare in meglio ed in questi quasi 4 anni tutto è cambiato ( dove qualcosa è cambiato ) in peggio. Adesso, i miei colleghi consiglieri contrari alla mozione devono prendere atto dell'evidente sfiducia già decretata dai messinesi e votare, per il popolo e nell'interesse supremo della città, favorevolmente; non possono più dire che la presentazione della mozione ha rafforzato la posizione di Accorinti”.
“ Pertanto, chiedo ad Accorinti, che ritiene, per spirito di superiorità, di aver vinto e , da miope, che il popolo condivida il suo operato, di dimettersi e sottoporsi, alle prossime elezioni amministrative di giugno, al giudizio democratico dei cittadini. Invece, ai miei colleghi consiglieri chiedo , nel caso in cui Accorinti non si dovesse dimettere, di accogliere il grido di dolore della città, prendere atto della sentenza emessa oggi in Piazza Municipio, e di sfiduciarlo. Messina deve cambiare, vogliamo un Sindaco capace che ami la città”.
Per il consigliere Nicola Cucinotta “la città tutta, ma anche i suoi sostenitori, proprio quelli della prima ora, lo hanno già sfiduciato. E ciò è emerso in modo incontrovertibile anche quest'oggi, a seguito cioè di quella che sarebbe dovuta essere una mobilitazione trasversale di massa – a difesa della continuità di quel cambiamento (quale?) solo annunciato e mai attuato da parte di un sindaco che vive in un contesto parallelo fatto di slogan, populismo becero e di tante (forse, troppe) chiacchiere – e che invece si è rivelata una riunione di quattro amici al bar con annessi parenti e animali domestici a dare manforte”.
“Non ci sono altre alternative: è giunto il momento che il Consiglio Comunale alzi la testa e si assuma la responsabilità di porre fine al "cammino" imbarazzante del sindaco scalzo, che in questi quattro anni, già troppi, ha ottenuto un solo risultato: quello di declassare la nostra città, bellissima e disgraziata, agli ultimi posti delle classifiche nazionali.
Ai messinesi resterà solo un ricordo amaro di una amministrazione che ha fatto acqua da tutte le parti”.
“Che dire dei servizi sociali inesistenti, della differenza mai partita, della flotta comunale rimasta ormeggiata nel molo di un'autorità portuale che non c'è più. Senza tener conto degli incarichi e le prebende "elargite" agli amici degli amici ed ai componenti dei movimenti che lo sostengono.
É giunto il momento di un cambiamento vero, che non parta dal basso, ma propenda dal cuore di tutti coloro che amano la grandezza di questa città”.