MESSINA – Avrebbero dovuto ripulire il tratto di spiaggia davanti alla Real Cittadella ma la presenza di diversi cani randagi ha fatto propendere per un’altra zona vicino al cavalcavia. Ovunque si vada, purtroppo, soprattutto nelle spiagge della Zona Falcata, il risultato è sempre lo stesso: montagne di rifiuti.
I volontari dell’associazione Fare Verde, insieme a piccoli scout del gruppo Cngei Messina 2, ne hanno raccolti ventuno sacchi, nell’ambito dell’iniziativa “Mare d’inverno” che, ogni anno, consiste nella pulizia simbolica di un tratto di spiaggia per richiamare l’attenzione sull’importanza di occuparsi del mare e delle spiagge anche nei periodi invernali.
Alla fine sono stati raccolti cinque sacchi di indifferenziata, dodici di plastica e quattro di vetro, oltre a rifiuti speciali come un frigorifero, un materasso, una sedia da ufficio e un parafango di un’auto. Se si pensa che tutto questo è stato rimosso da un piccolo tratto di spiaggia, ci si può fare un’idea sulla quantità di rifiuti abbandonati sulle spiagge cittadine.
Messina Servizi ha poi provveduto a ritirare e smaltire i rifiuti raccolti. Stilato un report, che sarà inviato alla Capitaneria di Porto ed alla sede nazionale di Fare Verde, che curerà il report nazionale coi dati provenienti dalle altre città e lo trasmetterà al Ministero dell’Ambiente.
La pulizia della spiaggia era il prologo alla visita alla Real Cittadella (VEDI ARTICOLO A PARTE) organizzata da Vento dello Stretto. “L’obiettivo – ha detto Piero Adamo, uno dei fondatori del movimento ed ex consigliere comunale – è quello di portare le persone a vivere la Zona Falcata, a renderli consapevoli della bellezza del luogo, poi il resto verrà da sé. La Falce è uno scrigno di tesori. Il Forte San Salvatore e la Lanterna del Montorsoli sono ben custoditi dalla Marina Militare, così come l’Istituto Talassografico dal Cnr. Invece la Cittadella, purtroppo, è abbandonata. C’è stato qualche intervento ma pretendiamo di più. Il Patto per la Falce è rimasto quasi solo su carte, chiediamo un cambio di passo, soprattutto alla Regione ma anche agli altri enti. Dalla cultura si può generare economia, è ora che tutti lo capiscano”.
(Marco Ipsale)